Viene proposta dal 28 settembre al
26 gennaio, a Palazzo Roverella di Rovigo, una grande mostra
monografica su Henri Cartier-Bresson, incentrata sul lungo
rapporto tra il maestro francese e il nostro paese.
Promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e
Rovigo, con il Comune e l'Accademia dei Concordi, con il
sostegno di Intesa Sanpaolo, è realizzata in collaborazione con
la Fondation Henri Cartier-Bresson di Parigi e la Fondazione
Camera-Centro Italiano per la Fotografia di Torino, con la
curatela di Clément Chéroux, e Walter Guadagnini, direttori
delle due fondazioni.
Per la prima volta viene documentato in maniera esaustiva e
approfondita il rapporto tra "l'occhio del secolo" e l'Italia
attraverso circa 200 fotografie e documenti come giornali,
riviste, volumi, lettere. Un rapporto iniziato prestissimo, già
negli anni Trenta, e proseguito sino al momento in cui
Cartier-Bresson ha abbandonato la fotografia, negli anni
Settanta.
Scandita cronologicamente, la mostra inizia con il primo
viaggio italiano avvenuto all'inizio degli anni Trenta da un
giovanissimo Cartier-Bresson in compagnia dell'amico André
Pieyre de Mandiargues, giovane poeta e scrittore, e della sua
compagna, la pittrice Leonor Fini. Il secondo viaggio avviene
all'inizio degli anni Cinquanta e tocca l'Abruzzo e la Lucania,
allora terre di grande interesse culturale, sociologico e quindi
fotografico. Figura centrale è lo scrittore e pittore Carlo
Levi, riferimento fondamentale per i tanti fotografi, italiani e
stranieri, che si muovono tra Matera e i paesi del territorio.
Divenuto ormai una leggenda vivente della fotografia,
Cartier-Bresson ritorna a più riprese in Italia tra gli anni
Cinquanta e Sessanta realizzando servizi per le grandi riviste
illustrate dell'epoca, tra cui "Holiday" e "Harper's Bazaar". In
particolare, i diversi scatti realizzati a Roma restituiscono il
clima di quegli anni e la specificità di un paese non ancora
omologato alla dominante cultura proveniente da oltreoceano.
La mostra ha i suoi ultimi sviluppi e la sua chiusura con le
immagini dei primi anni Settanta dedicate ancora a Matera,
vent'anni dopo, e con quelle dedicate al mondo del lavoro
industriale, tra Olivetti e Alfa Romeo.
La mostra è composta di opere vintage provenienti dalla
Fondation Cartier-Bresson, con testi esplicativi in ogni sala e
da un catalogo edito da Dario Cimorelli Editore, che riporta
tutte le opere esposte, i saggi dei due curatori e di Carmela
Biscaglia.
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