Il Comitato veneto della
Federazione italiana sport equestri (Fise) presieduto da Clara
Campese è stato commissariato per presunte irregolarità
amministrative.
Un commissariamento, secondo Campese, legato ad una sua
critica legata a vicende per lei poco chiare durante lo spoglio
dei voti alla presidenza nazionale Fise che hanno portato
all'acquisizione di materiale da parte della Procura di Roma.
"Quanto è riportato nella delibera di commissariamento della
mia regione - dice Campese - non ha alcun fondamento e sono
pronta a dimostrare, documenti alla mano, le falsità utilizzate
per arrecarmi un grave danno di immagine e per cercare di
fermare la mia azione per la legalità". Sulla sua attività
aggiunge "il Revisore dei Conti regionale, nominato proprio
dalla Federazione, non ha eccepito mai nulla, anzi".
"È evidente che il provvedimento del Consiglio Federale
costituisca una avventata e inopinata reazione evidentemente
ritorsiva avverso i sequestri effettuati dai Carabinieri inviati
in Fise dalla Procura della Repubblica di Roma.
Il commissariamento - conclude Campese - non mi spaventa affatto
ma è idoneo a creare agli appassionati equestri veneti enormi
disagi e difficoltà organizzative. Non sono loro a dover pagare
mie denunce. I miei legali si sono già messi al lavoro".
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