"L'ondata di maltempo che ieri ha
colpito il Veneto si sta esaurendo e possiamo dire che anche
questa volta i bacini di laminazione sono stati l'elemento di
forza del nostro sistema di prevenzione". Lo dichiara il
presidente del Veneto Luca Zaia, commentando gli effetti della
perturbazione che nel pomeriggio di ieri ha portato forti piogge
in alcune aree della fascia pedemontana veneta, provocando
disagi.
"Alle 17.00 di ieri - riassume Zaia - sono stati aperti i
bacini di Muson dei Sassi, la cui quota di sfioro è stata
abbassata preventivamente per salvare Castelfranco, e
Montebello. Poco prima delle 18.00 sono stati aperti in
successione il bacino sull'Orolo e quello di Caldogno. Qui
voglio sottolineare che il Genio Civile di Verona ha rilevato la
presenza di 170 tane di animali fossori, tassi e volpi, solo nel
tratto veronese del Guà. Questo è l'esempio di una situazione
critica causata dagli argini perforati dalle tane - sottolinea -
che mettono a rischio la sicurezza degli argini".
Al momento, Zaia riferisce che "stanno passando i colmi di
piena dei principali fiumi ma i livelli idrometrici non destano
preoccupazione. Sono invece ore di apprensione a Fossalta di
Piave, dove un operatore è caduto in acqua in fase di chiusura
di un ponte di barche ed è disperso nel fiume Piave. Mi unisco
all'apprensione dei famigliari dell'uomo che è caduto in acqua
al ponte di barche di Fossalta", conclude.
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