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In evidenza
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In collaborazione con Sanità per il Veneto
"Un fenomeno in continuo aumento
che preoccupa perché coinvolge persone sempre più giovani, che
hanno accesso a sostanze stupefacenti con estrema facilità e ad
un costo piuttosto contenuto". È questo il messaggio lanciato
oggi dall'assessore alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin,
intervenendo all'Ospedale Civile di Venezia al convegno
"In-dipendenza: dimensione nazionale del fenomeno, la cura e la
prevenzione", promosso da Intercear, coordinamento enti
ausiliari regionali, e Covest, Coordinamento veneto strutture
terapeutiche.
"Ad allarmare è la pratica sempre più frequente del mix di
sostanze, abbinata ad alcolici e alla guida in stato di ebrezza,
distratti dal telefonino, in particolare nel fine settimana - ha
sottolineato - . È importante creare spazi neutrali a cui le
famiglie possano approcciarsi per chiedere consiglio e sostenere
la rete delle agenzie educative, come scuola e società sportive,
attraverso un approccio multidisciplinare che metta insieme
pubblico e privato, per contrastare una situazione di allerta
sanitaria, oltre che sociale, sul tema delle dipendenze a 360°".
L'appuntamento ha rappresentato un momento di confronto,
discussione e di studio di strategie tra soggetti istituzionali,
sanitari, mondo del terzo settore. All'evento sono intervenuti,
tra gli altri, il viceministro al Lavoro e Politiche sociali
Maria Teresa Bellucci, il prefetto e il questore di Venezia, il
sindaco della città lagunare e il direttore dell'Azienda Ulss 3
Edgardo Contato.
"Le dipendenze, da droghe, alcol, tecnologie, gioco d'azzardo
- ha aggiunto Lanzarin - costituiscono una sfida complessa che
richiede un approccio multidisciplinare e integrato fatto di
prevenzione, cura e riabilitazione. Il disagio si manifesta
generalmente in età adolescenziale, per una molteplicità di
fattori, con un sentimento di malessere e sofferenza dei
ragazzi, che dobbiamo riuscire a intercettare".
Nella nostra regione, ha concluso, c'è una programmazione
ben definita, "che vede il coinvolgimento di molteplici
strutture per la gestione non solo delle dipendenze croniche, ma
anche di quelle emergenti, che hanno bisogno di un approccio
diverso. Negli anni siamo passati dai Sert ai Serd, proprio per
valorizzare l'ampliamento dell'ambito: non solo
tossicodipendenze, ma dipendenze a tutto tondo. Oggi dobbiamo
guardare il fenomeno con occhi nuovi promuovendo luoghi neutri
per coinvolgere più facilmente le famiglie e i ragazzi".
In collaborazione con Sanità per il Veneto
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