Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.
Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.
In evidenza
In evidenza
In collaborazione con Sanità per il Veneto
"Il Veneto paga 75 milioni di premi
assicurativi all'anno e ha 20-25 milioni di indennizzi. I
nostri chirurghi hanno difficoltà a trovare assicurazioni,
perché ormai davanti a qualche ospedale c'è l'ufficio della
difesa legale, e quindi c'è il rischio che i pazienti escano e
vadano direttamente dai legali per capire se possono portare a
casa qualcosa". Lo ha affermato a Padova il presidente del
Veneto, Luca Zaia, a margine di un convegno sulla responsabilità
penale e civile in sanità.
Rispetto alle aggressioni negli ospedali, per Zaia "bisogna
inasprire pene. Io non faccio parte di quelli che pensano che
dobbiamo apporre manifesti, fare attività di di educazione.
L'educazione la devono fare i genitori a casa, e non non la
devono delegare alla comunità. Quando uno arriva e riesce a
picchiare, a devastare un pronto soccorso, è già in età adulta
quindi lo educhi solo con la punizione. Si inaspriscano le pene
in maniera assolutamente pesante, visto e considerato che in
questo contesto tu non hai solo il reato dell'aggressione, già
gravissimo, ma anche una interruzione di servizio che potrebbe
mettere a repentaglio la vita di qualche altro paziente".
Sull'eventualità di uno "scudo" legale per gli operatori
sanitari, Zaia ha fatto notare che "se lo dici così, i cittadini
pensano che si voglia garantire l'impunità. Il tema civile è
quello della responsabilità dei danni, sul tema del penale farei
un ragionamento, ovviamente - ha concluso - escludendo i fatti
gravi".
In collaborazione con Sanità per il Veneto
Ultima ora