La Blue economy, ovvero l'economia
del mare, cresce in Italia e nel 2021 ha prodotto 52,4 miliardi
di euro di valore aggiunto e fino a 142,7 miliardi se si
considera l'intera filiera diretta e indiretta, l'8,9%
dell'intera economia nazionale. Con 228mila imprese che danno
lavoro a quasi 914mila persone, il settore ha vissuto un boom
dell'export tra il 2021 e il 2022 con una crescita del 37,4%.
Sono alcuni dei numeri contenuti nell'XI Rapporto
sull'Economia del mare dell'OsserMare (Osservatorio nazionale
sull'economia del mare) di Informare elaborato con il Centro
studi Tagliacarne di Unioncamere e presentato durante il secondo
Summit nazionale sull'economia del mare Blue forum in corso a
Gaeta (Latina).
A trainare il recupero del 'Sistema mare' (escludendo
l'impennata dell'industria delle estrazioni marine +69,8%) dal
2020 al 2021 sono stati in particolare i servizi di alloggi e
ristorazione (+22,1%), la cantieristica (+11,7%) e la filiera
ittica (+8%).
Il 61% della ricchezza prodotta dal mare proviene dal Centro
e dal Mezzogiorno nel 2021 contro poco più del 44% dell'intera
economia ma a livello regionale è la Liguria a ricoprire un
ruolo di primo piano per incidenza del valore prodotto
dall'economia del mare sul totale regionale (11%). Il Lazio è la
prima regione in Italia per numero delle aziende blu con 35.241
unità, seguita da Campania (32.449) e Sicilia (28.640).
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