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Asvis, senza la partecipazione attiva dei giovani non c'è futuro

Asvis, senza la partecipazione attiva dei giovani non c'è futuro

Necessario il voto a distanza e un servizio civile potenziato

ROMA, 22 febbraio 2024, 15:23

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Non può esserci sviluppo sostenibile senza giustizia tra generazioni e senza una forte partecipazione dei giovani alla vita sociale e politica: due condizioni che purtroppo mancano in Italia, secondo l'Asvis Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile. L'incontro "la giustizia tra generazioni: dalla modifica della Costituzione alla pratica" ha fatto il punto sulle azioni da intraprendere a due anni dalla riforma. Queste partono dal consentire il voto a distanza, fin dalle prossime elezioni europee e amministrative, e dal potenziamento del servizio civile. "È urgente introdurre modifiche normative, a costo zero, per favorire la partecipazione di giovani alla vita politica e assicurare che le nuove leggi rispettino il nuovo principio costituzionale di giustizia intergenerazionale", ha dichiarato la presidente dell'Asvis, Marcella Mallen, sottolineando l'importanza di introdurre subito la valutazione di impatto generazionale (vig) delle nuove leggi, previsto dal Disegno di legge per la semplificazione normativa approvato dal Governo il 5 dicembre 2023.
    Secondo il nuovo position paper "La partecipazione democratica giovanile", l'Italia è al 23° posto nella classifica mondiale del Global Youth Development Index, con una forte criticità nell'area della partecipazione politica e civica: il 42% della fascia 18-34 anni non ha votato alle elezioni politiche 2022, con picchi del 50% tra i giovani in condizioni di marginalità socioeconomica.
    "Per evitare che i giovani restino esclusi dalla vita politica e sociale - sottolinea il direttore scientifico dell'Asvis Enrico Giovannini - la politica e la società devono fare tutto il possibile per dare più fiducia ai giovani e affrontare le cause del loro scontento, tra cui il drammatico abbandono scolastico nelle aree disagiate e il fenomeno dei giovani Neet, che non studiano e non lavorano. Senza una partecipazione attiva dei giovani, infatti, il Paese non ha futuro".
   

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