Non può esserci sviluppo sostenibile
senza giustizia tra generazioni e senza una forte partecipazione
dei giovani alla vita sociale e politica: due condizioni che
purtroppo mancano in Italia, secondo l'Asvis Alleanza italiana
per lo sviluppo sostenibile. L'incontro "la giustizia tra
generazioni: dalla modifica della Costituzione alla pratica" ha
fatto il punto sulle azioni da intraprendere a due anni dalla
riforma. Queste partono dal consentire il voto a distanza, fin
dalle prossime elezioni europee e amministrative, e dal
potenziamento del servizio civile.
"È urgente introdurre modifiche normative, a costo zero, per
favorire la partecipazione di giovani alla vita politica e
assicurare che le nuove leggi rispettino il nuovo principio
costituzionale di giustizia intergenerazionale", ha dichiarato
la presidente dell'Asvis, Marcella Mallen, sottolineando
l'importanza di introdurre subito la valutazione di impatto
generazionale (vig) delle nuove leggi, previsto dal Disegno di
legge per la semplificazione normativa approvato dal Governo il
5 dicembre 2023.
Secondo il nuovo position paper "La partecipazione
democratica giovanile", l'Italia è al 23° posto nella classifica
mondiale del Global Youth Development Index, con una forte
criticità nell'area della partecipazione politica e civica: il
42% della fascia 18-34 anni non ha votato alle elezioni
politiche 2022, con picchi del 50% tra i giovani in condizioni
di marginalità socioeconomica.
"Per evitare che i giovani restino esclusi dalla vita
politica e sociale - sottolinea il direttore scientifico
dell'Asvis Enrico Giovannini - la politica e la società devono
fare tutto il possibile per dare più fiducia ai giovani e
affrontare le cause del loro scontento, tra cui il drammatico
abbandono scolastico nelle aree disagiate e il fenomeno dei
giovani Neet, che non studiano e non lavorano. Senza una
partecipazione attiva dei giovani, infatti, il Paese non ha
futuro".
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