A tre anni dall'inserimento del
principio della tutela degli animali nella Costituzione, "quasi
l'80% degli atti approvati non rispetta il principio
costituzionale richiamato dall'art.9 e solo il 20,5% è in linea
con la riforma del 2022". Lo afferma Legambiente che ha
analizzato le banche dati di Camera e Senato per verificare le
norme già approvate e le proposte presentate e non ancora
entrate nell'ordinamento giuridico.
Più in dettaglio, su 617 atti legislativi definitivamente
approvati da metà febbraio 2022 al 31 gennaio 2024, sono 91,
ovvero il 14,75%, quelli in cui si parla di animali. Gli animali
d'affezione, osserva Legambiente, sono al centro delle proposte
positive mentre quelli selvatici sono ancora privi di
un'efficace e proporzionata tutela penale, a partire dalle
specie protette. Il bracconaggio, ad esempio, è punito solo con
un'ammenda mentre in Indonesia, Sudafrica e Thailandia, si va
dai 12 ai 40 anni di carcere.
Legambiente chiede a Governo e Parlamento di "sbloccare
l'iter delle leggi migliorative per la tutela degli animali oggi
in stallo. Tre le azioni legislative prioritarie: approvare il
delitto di bracconaggio, come prevede la direttiva europea del
2024 sulla tutela penale dell'ambiente, un'etichetta 'Cage free'
per allevamenti più rispettosi del benessere animale e cure
veterinarie accessibili a tutti".
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