"Senza un'autonomia vera sulle
materie prime critiche, anche la transizione all'elettrico
potrebbe riservarci rischi gravissimi, passando dalla
subordinazione alle fonti fossili dalla Russia a una ancora
peggiore subordinazione alle materie prime dalla Cina". Per
questo "nella rinegoziazione in corso del Pnrr, siamo fiduciosi
di poter orientare in modo più efficace le risorse europee già
stanziate e quelle del RePower Eu, verso interventi che
contribuiranno davvero, da subito, al raggiungimento degli
obiettivi energetici e di sostenibilità ambientale". Lo ha detto
il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a un
convegno di Withub a Roma sul mercato energetico in Europa.
"Vogliamo costruire insieme - ha aggiunto Urso - una
strategia industriale che ponga particolarmente attenzione alla
resilienza delle filiere e alla sicurezza
dell'approvvigionamento delle materie prime necessarie alla
riconversione. Alla nuova era industriale ecologica e digitale.
L'altro giorno, al Consiglio Competitività, la Commissione
europea ci ha ricordato che il bisogno di litio nei prossimi
vent'anni aumenterà di 42 volte. Da qui al 2030 il fabbisogno di
materie prime critiche necessarie per la tecnologia digitale
aumenterà di 4 o 5 volte rispetto ad oggi".
"Per questo - ha concluso il ministro -, dobbiamo spostare
risorse da capitoli e da obiettivi che difficilmente potranno
essere raggiunti da qui al 2026, a capitoli che servono di più a
sostenere la transizione ecologica e digitale, e soprattutto che
siano realizzabili davvero in un tempo così ristretto come
quello che imporne il Pnrr".
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