La logistica produce più dell'8% del
pil, ma sconta ancora un alto tasso di infortuni sul lavoro e di
emissioni nocive. Tutta la filiera però si sta organizzando sul
fronte della sostenibilità con l'80% delle aziende che hanno già
in corso progetti in tal senso. Ma le nuove norme europee del
pacchetto Omnibus mettono a rischio il megatrend verso gli Esg
in particolare per le pmi. E' questo il focus centrale del
convegno promosso da Economia Pulita nella sede romana del
Parlamento Europeo che ha riunito imprese della filiera della
logistica e istituzioni per chiedere chiarimenti sull'evoluzione
delle normative nazionali ed europee in materia di sostenibilità
ambientale, sociale e di governance.
Secondo gli organizzatori "le modifiche proposte nel
pacchetto Omnibus alla direttiva Csrd, quella che prescrive a
una più ampia platea di imprese di redigere una rendicontazione
di sostenibilità, rendono più incerto l'attuale quadro normativo
e potrebbero compromettere il percorso virtuoso di tutte le
filiere industriali, compresa quella della logistica".
"In un contesto industriale e finanziario di estrema fragilità
ed incertezza - afferma Alessandro Servadei, presidente di
Economia Pulita - la politica europea ed italiana sostenga un
percorso lineare delle imprese verso la sostenibilità, evitando
di passare da stringenti obblighi e tempi non compatibili con le
pmi italiane, ad un rinvio incerto, con il rischio di inutili
costi in capo alle imprese che avevano già iniziato un percorso
di compliance".
"Il settore della logistica e del trasporto merci in Italia vale
circa 135 miliardi di euro l'anno con un'incidenza sul Pil
nazionale dell'8,2%. Ma nel settore si verifica il 17% di tutti
gli infortuni mortali sul lavoro, la produzione di un terzo dei
gas climalteranti emessi dai trasporti e quasi metà degli ossidi
di azoto e delle polveri sottili addebitate al solo trasporto su
strada. Bastano questi numeri - ha evidenziato Antonello
Fontanili, direttore di Uniontrasporti - a definire l'urgenza di
proseguire con più vigore il percorso verso una maggiore
sostenibilità ambientale e sociale con obiettivi rendicontati e
certificati in maniera trasparente". E' quindi necessario,
sottolinea il coordinatore scientifico di Economia pulita
Francesco Montanari che il processo verso la sostenibilità (non
solo ambientale) deve proseguire, gestendo in modo altamente
professionale l'attuale complessità per cogliere le opportunità
del nuovo megatrend Esg.
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