Si chiama Agrifood Systems
Transformation Accelerator (Asta), il programma per aiutare i
paesi meno sviluppati a rendere i loro sistemi agroalimentari
più efficienti, inclusivi, resilienti e sostenibili, promuovendo
partenariati e generando investimenti pubblico-privati. A
lanciarlo sono Fao e Unido, le organizzazioni delle Nazioni
Unite per il cibo e l'agricoltura e per lo sviluppo industriale.
È il
primo fulcro di una nuova collaborazione che aiuta a generare
investimenti anche attraverso lo sviluppo di catene del valore,
sistemi di mercato, modelli di business e finanza inclusiva, al
fine di contribuire a raggiungere gli obiettivi di sviluppo
sostenibile.
Il lancio del programma arriva in un momento in cui i sistemi
agroalimentari sono minacciati dalla crisi climatica, dai
conflitti in corso, ma anche dagli impatti prolungati della
pandemia. Da qui nuove soluzioni: abbattere i silos attraverso
collaborazioni pubblico-privato; eliminare il tradizionale
sostegno dall'alto verso il basso mettendo i beneficiari al
posto di guida; incarnare l' approccio One on, in base al quale
diverse organizzazioni delle Nazioni Unite uniscono le forze per
assistere i paesi in modi più sinergici; nonché un
allontanamento dal targeting dei singoli indicatori Sdg. Tale
cambiamento è particolarmente importante per i paesi meno
sviluppati, dove molte strozzature spesso ostacolano cambiamenti
urgenti e dove sono essenziali soluzioni integrate basate su
collaborazioni interministeriali e pubblico-privato. Il
programma è stato testato dal 2018 in 15 paesi in Africa, Asia,
Caraibi, Pacifico e Sud America. Un esempio in cui il modello
Asta è stato testato con successo è in Suriname, dove sono stati
assicurati finanziamenti pubblici per 2 milioni di dollari per
promuovere 8 milioni di dollari in investimenti privati per
trasformare la sua catena del valore dell'ananas. Guardando al
futuro, l'obiettivo è che Astra generi almeno 300 milioni di
dollari in investimenti privati nei prossimi cinque anni.
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