Il fabbisogno futuro di competenze
green, da qui al 2026, sarà di circa 2,5 milioni di lavoratori
in entrata. Lo afferma l'indagine del Centro Studi Tagliacarne
su dati Unioncamere secondo cui per le imprese che vogliono
assumere personale con competenze green "aumenta la difficoltà
di reperimento da un anno all'altro": per l'Indagine Excelsior,
questo accade soprattutto quando le imprese programmano di
assumere profili per cui sono richieste competenze green con
elevato grado di importanza. "Nel 2021, quasi il 40% delle
entrate con richiesta elevata di green skills è ritenuta di
difficile reperimento, era il circa 30% nel 2018", spiega
l'analisi. "Un mismatch da eliminare visto il fabbisogno futuro
di competenze green", sottolinea l'indagine presentata agli
Stati generali della Transizione della Fondazione Tes
(Transizione ecologica solidale).
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