Il rallentamento economico globale
provoca nei Paesi in via di sviluppo un debito crescente, a
fronte di un sostegno internazionale insufficiente. L'allarme
arriva dall'organismo delle Nazioni Unite per il commercio e lo
sviluppo che rileva come molti Paesi in via di sviluppo stanno
affrontando "una crisi di sviluppo sempre più profonda".
L'impennata dei livelli di debito e l'aumento dei costi di
servizio del debito stanno riducendo gli investimenti produttivi
nei settori pubblico e privato. Ciò, secondo l'Onu, porterà a
una crisi di sviluppo e a un aumento delle disuguaglianze, con
39 Paesi che pagheranno ai loro creditori ufficiali esterni più
di quanto hanno ricevuto in nuovi prestiti. Ciò avrà un impatto
negativo sugli investimenti pubblici e sulla protezione sociale.
L'organismo delle Nazioni Unite per il commercio e lo
sviluppo stima che gli aumenti dei tassi di interesse costeranno
ai Paesi in via di sviluppo più di 800 miliardi di dollari nei
prossimi anni. Di fronte a questa situazione preoccupante, la
Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo
chiede un'agenda coraggiosa per sostenere i Paesi in via di
sviluppo con una revisione dell'architettura del debito globale,
una maggiore liquidità e regolamenti finanziari rafforzati.
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