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ANSAcom - In collaborazione con Volvo
In occasione degli Electric Days 2024, Volvo ha affrontato il tema della sostenibilità definendolo come uno sviluppo legato ai bisogni di oggi che va a rispettare le generazione future. Brand improntato a massimizzare l'impatto sociale riducendo quello ambientale, come dimostra la sua partecipazione ad un consorzio internazionale che produce navi alimentate con carburanti sostenibili derivanti da fonti rinnovabili, Volvo ha l'ambizione di ridurre del 40% l'impronta di CO2 per ogni auto prodotta entro il 2025, e di divenire carbon neutral nel 2040, per farlo la scelta dell'elettrico è imprescindibile, dato che le emissioni allo scarico valgono il 50% degli inquinanti prodotte dai veicoli. "Negli anni più recenti la sostenibilità si è spostata dal piano della responsabilità individuale a quello della responsabilità aziendale - ha spiegato Michele Crisci, Presidente di Volvo Car Italia - in virtù delle esigenze legate alla transizione energetica la sostenibilità è diventata anche un'opportunità straordinaria di sviluppo per le aziende che ne hanno sempre fatto un valore di marchio, come è il caso di Volvo. La ricerca legata alle nuove tecnologie e i progetti di collaborazione finalizzati alla definizione dei futuri contesti di mobilità, come la Green City Zone di Göteborg, hanno procurato e procurano a Volvo grandi possibilità di crescita. Attraverso la proposta della propria strategia legata alla mobilità elettrica, Volvo interpreta il ruolo di Casa all'avanguardia nella trasformazione del mondo della mobilità proprio in chiave di sostenibilità e così facendo garantisce anche a se stessa un futuro sostenibile".
Se a Göteborg la Green City Zone consente di sperimentare soluzioni di mobilità, come la ricarica ad induzione utilizzata da un'azienda di taxi, ed il il dipartimento Volvo Energy Solutions permette di testare la ricarica bidirezionale, la Mobility Innovation Destination di Torslanda rappresenta un polo di sperimentazione per lo sviluppo automobilistico che consentirà di testare tecnologie emergenti, ad esempio, sfruttando le aree per la guida autonoma. Si tratta di realtà all'avanguardia, frutto dell'investimento di Volvo sulla sostenibilità che, in Italia, si esplica attraverso iniziative concrete, capaci di combattere uno scetticismo immotivato, come il car sharing nel distretto di Portanuova, a Milano, che ha l'intento di abbassare le emissioni di CO2 del quartiere, funziona con una semplice app, e consente di viaggiare con auto full electric del marchio ad un costo accessibile, senza l'obbligo di restituirle cariche. Volvo si dimostra in prima linea nel rispetto dell'ambiente con una percentuale di energia neutrale dal punto di vista climatico del 69% per le attività operative aziendali, rispetto al 55% del 2019; e con impianti di produzione a livello globale che hanno raggiunto il 100% di utilizzo di energia elettrica climaticamente neutrale, rispetto all'80% del 2019, anno nel quale è stata diramata la strategia del brand in materia si sostenibilità. Infine, in qualità di azienda circolare, che punta a diventare un brand full electric entro il 2030, Volvo fa affidamento anche sui materiali da riciclo, come dimostra la percentuale d'alluminio vicina al 25% per costruire la EX30, una vettura elettrica realizzata anche con il 17% di acciaio e plastica provenienti da fonti riciclate, e che, in sei mesi ha consentito al marchio di passare dall'1% al 6% di quota di mercato riferita all'elettrico, in Italia, grazie a 4.500 vendite dal lancio, con una media di 400 unità immatricolate ad ogni mese.
ANSAcom - In collaborazione con Volvo
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