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ANSAcom - In collaborazione con Fondazione Mesit
La complessità nella gestione delle malattie rare può trovare risposte nel valore aggiunto della multidisciplinarietà e nell'integrazione di sistemi che coinvolgono la salute umana, i sistemi agroalimentari e l'ambiente. È il tema della "salute planetaria" o "planetary health", ribadito da Chiara Cadeddu dell'Erasum School Of Health Policy & Management di Rotterdam intervenendo in video-collegamento all'evento in forma ibrida "Da Planetary Health. A Health Equity nelle malattie rare", promosso dalla Fondazione Mesit con il contributo non condizionante di Sobi. "Come riportato dalla rivista scientifica Lancet indica il più elevato livello di salute, benessere ed equità raggiungibile in tutto il mondo - osserva - attraverso un'equilibrata governance dei sistemi politici umani, economici e sociali, determinanti per il futuro dell'umanità, e dei sistemi naturali terrestri che definiscono i confini ambientali entro i quali l'umanità può svilupparsi".
Un approccio complesso, nella gestione delle malattie rare, condiviso anche dal presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati, Ugo Cappellacci. "Per migliorare la qualità di vita delle persone, in particolare nel caso delle malattie rare, è necessario un approccio che integri il concetto di One Health per la salute collettiva e una società più equa. E' fondamentale - ha aggiunto nel corso di un videocollegamento - non solo rendere consapevole il cittadino sulla prevenzione, ma anche considerare tutti i determinanti ambientali e creare un ambiente più inclusivo ed equo. La salute è un tema che deve unire tutti e non ha schieramenti: da qui l'importanza di collaborare e creare partnership con tutti gli attori: istituzioni, aziende, associazioni di pazienti". Per il Presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, necessaria anche la gestione del dato sanitario: "Oggi, vista l'innovazione che arriva dall'industria farmaceutica e soprattutto la capacità di liberare risorse attraverso l'utilizzazione del dato sanitario per finalità secondarie, la ricerca e l'assistenza clinica, sarebbe necessario avere un'agenzia della salute digitale e dell'Health technology assessment (Hta) in Italia. Abbiamo grande rispetto per il lavoro che sta facendo Agenas ma probabilmente l'ambizione dovrebbe indurre la politica ad elevare il rango di Agenas ad Agenzia formalmente istituita per la gestione del dato sanitario", conclude.
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