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ANSAcom - In collaborazione con VERONAFIERE S.p.A.
L’olio Extra vergine d'oliva finisce nel carrello della spesa del 96% dei consumatori italiani e poi direttamente nelle tavole. Ecco perché, secondo un'indagine realizzata dall’Osservatorio Nomisma-Sol2Expo rappresenta un "bene sociale" e un ingrediente irrinunciabile per la cucina e i consumi del nostro Paese. Secondo lo stesso studio il 36% dei consumatori considera l’olio Evo uno degli alimenti più salutari, al pari di verdure, frutta e pesce, tanto che le parole più associate dagli italiani alla filiera olivicola sono salute, sostenibilità e natura, a cui si aggiungono i riferimenti a qualità, bontà, benessere e beneficio.La presenza di olio extravergine di oliva, rileva l’Osservatorio, funge da incentivo anche per l’acquisto di pesce in scatola (70%), oli aromatizzati (69%), paté di olive e paste spalmabili a base di olio di oliva (64%) e prodotti sott’olio (63%). A orientare l’acquisto di olio Evo, prima ancora del prezzo (prima motivazione per il 18%) e della fedeltà al brand (15%), sono sempre più le indicazioni di origine, importanti per 4 consumatori su 10, attenti sia alla provenienza made in Italy (29%) che alla presenza di certificazioni Dop/Igp (15%). Quello dei prodotti a denominazione rappresenta uno dei segmenti in crescita anche sul versante produttivo che, negli ultimi dieci anni, ha registrato un aumento della quota degli oli Dop/Igp made in Italy dal 2% al 6%. A questo dato si affianca quello della coltivazione biologica, oggi estesa a quasi un quarto (24% contro il 15% del 2013) degli 1,14 milioni di ettari dedicati alla coltivazione di olivi in Italia. Per quanto riguarda l’export, grazie a una domanda stabile e all’aumento dei prezzi all’export, nei primi dieci mesi del 2024 l’olio extravergine d'oliva italiano ha continuato a mostrare performance positive, mettendo a segno una crescita del 52,5% a valore (per un consuntivo tra gennaio e ottobre di 2,116 miliardi di euro) e del 5,4% a volume sul pari periodo 2023. L’export di EVO made in Italy raggiunge oggi 160 paesi, ma oltre il 60% delle esportazioni italiane di olio extravergine di oliva si concentra tra Stati Uniti, Germania, Francia, Canada e Giappone, con gli Usa che, da soli, assorbono circa un terzo dell’olio Evo italiano esportato.
ANSAcom - In collaborazione con VERONAFIERE S.p.A.
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