Sono tornati a Perugia anche da
Basilicata e Sicilia alcuni dei pazienti che negli anni hanno
intrapreso un percorso di cura nel capoluogo umbro, con il
sostegno del Comitato Daniele Chianelli. In occasione del
convegno "Ritorno alla vita. 34 anni di impegno in favore dei
malati oncoematologici", organizzato dal Comitato alla sala dei
Notari, alcuni hanno condiviso la propria testimonianza,
ringraziando il personale del residence, dell'ospedale Santa
Maria della Misericordia e la città.
"Tornare a Perugia? Come se fossi in una seconda famiglia
dove ti senti a casa", ha detto all'ANSA Pietro, che arriva
dalla Sicilia. "Dobbiamo tutto al Residence, ai dottori che ci
hanno seguiti con il massimo delle loro capacità, sempre con
umanità nel momento di difficoltà in cui affronti il percorso.
Sono speciali" ha aggiunto.
Francesco, che vive in Basilicata, Perugia l'ha conosciuta
nel 2016. "Sono passati otto anni - ha sottolineato - e mi sento
a casa, il Comitato è una famiglia come le persone conosciute
durante questo percorso". Un percorso "difficile e pieno di
insidie" nel quale, racconta, "il fatto di essere stati tutti
sotto il tetto del residence e la presenza degli altri pazienti
ha permesso che fosse meno duro". In quei mesi ha conosciuto
anche la persona diventata compagna di vita. "Quell'estate
arrivò una famiglia dalla Calabria - ha ricordato ancora
Francesco -, c'era Elvira che ho continuato a sentire dopo
essere tornato a casa". In un momento difficile della vita "non
c'è stata solo sofferenza e dolore, ma anche questo regalo che
mi porta tanta gioia".
Come altri, Francesco ha sottolineato che "il percorso ha
portato gran parte alla cura, ma anche che ancora oggi leucemie
e tumori del sangue danno del filo da torcere". Da qui un
appello: "Continuare a investire sulla ricerca. Io sono vivo
grazie a farmaci che 10 anni prima non esistevano, ho avuto
qualche chance in più".
A margine del convegno, Franco Chianelli ha sottolineato il
valore delle amicizie nate negli anni. "In una giornata
particolare - ha sottolineato - si parla di oncoematologia
pediatrica, bambini, adulti e anziani, ma la cosa più importante
sono le testimonianze. Sono venuti qua per ringraziare per ciò
che viene fatto a Perugia, per i risultati eccezionali che
otteniamo, perché è rimasta un'amicizia e loro seguitano ad
aiutarci".
Quel che ha realizzato il Comitato negli anni "è anche
merito di chi viene da fuori Umbria".
Tra i tanti interventi anche quello della sindaca Vittoria
Ferdinandi, che ha incontrato i pazienti. "Mi hanno detto - ha
evidenziato - che si sentono a casa nonostante quello sia stato
un periodo di lotte e di dolore molto importanti, segno che
Perugia li ha saputi accogliere al meglio grazie al Comitato".
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