La Procura di Cosenza ha aperto un
fascicolo contro ignoti per il reato di diffamazione a mezzo
internet a seguito di tre casi di deepfake segnalati alle
autorità competenti e riguardanti scatti di minorenni vestite
poi trasformate con l'utilizzo di programmi di editing in foto
di nudo. Il fatto - come riportano la Gazzetta del Sud e
l'Altravoce - Il Quotidiano - è accaduto ad Acri, comune del
Cosentino, dove i carabinieri del Comando provinciale, insieme
ai colleghi del posto, hanno dato seguito ad una serie di
perquisizioni, anche di apparecchi informatici di proprietà di
alcuni giovani del luogo, per ricostruire la rete della
diffusione delle immagini diffuse sul web.
Oltre 200 sarebbero gli adolescenti vittime inconsapevoli di
una manipolazione digitale a sfondo sessuale, per mano di altri
minori, coetanei, compagni di scuola per un totale di circa 1200
le immagini modificate attraverso il software dell'intelligenza
artificiale con i volti di ragazzi e ragazze.
Secondo quanto ricostruito, il responsabile dell'accaduto
avrebbe generato scatti osé, rendendosi artefice della pratica
del deepfake, tecnica per la sintesi dell'immagine umana fondata
sull'intelligenza artificiale e usata per combinare immagini e
video esistenti con prodotti non autentici.
Ad accorgersi di quanto stava accadendo sarebbe stato, per
puro caso, il genitore di una delle vittime che, in rete, si
sarebbe trovato davanti ad un'immagine modificata con il volto
della propria figlia. Immediata la denuncia, a cui hanno fatto
seguito decine di altri esposti presentati dai familiari di
altri minori coinvolti.
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