"Quanto queste piogge contribuiscano a risolvere l'insufficienza idrica, lo si potrà vedere solo nelle prossime settimane - precisa Massimo Gargano, direttore generale di Anbi - Si sta riproponendo la situazione del 2022, allorchè uno sprazzo di primavera piovosa fece sperare in un'inversione di tendenza, dopo l'inverno più arido da 70 anni. Quando le piogge esaurirono i benefici sul clima, le anomalie di temperatura si acuirono, con le conseguenze che ancora si riverberano sulla scarsità di risorsa idrica".
"Su ampie zone del Nord, ad un lungo periodo di siccità stanno seguendo abbondanti piogge, il cui apporto non però è tesaurizzabile per la mancanza di adeguate infrastrutture di stoccaggio - spiega Francesco Vincenzi, presidente dell'Anbi -.
E' una potenziale ricchezza d'acqua, che rischiamo di rimpiangere da qui a qualche settimana con l'arrivo del grande caldo. Per questo è necessario programmare un futuro idrico che, avviando concretamente un piano di invasi medio-piccoli, multifunzionali ed ecocompatibili, eviti il ripetersi delle litanie degli stati d'emergenza. I progetti ci sono".
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