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Pacifico (Anief), 'la scuola italiana è precaria e vecchia'

Pacifico (Anief), 'la scuola italiana è precaria e vecchia'

235 mila insegnanti sono over 60, il 50% organico over 50

PALERMO, 23 dicembre 2024, 17:02

Redazione ANSA

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"La scuola italiana è sempre più precaria e vecchia". Lo dice Marcello Pacifico, presidente nazionale dell'Anief, il sindacato della scuola nato a Palermo e che conta circa 70mila iscritti.
    "Per migliorare lo stato attuale della scuola bisogna intervenire urgentemente - dice il presidente - Il record sul precariato, per esempio, anche rispetto ai recenti concorsi, mette in luce la denuncia che Anief porta avanti da anni: c'è bisogno di un doppio canale di reclutamento per l'assunzione dei precari. Lo facciamo per gli insegnanti di sostegno, ma non per per gli insegnanti curriculari".
    Ma non finisce qui. Per il presidente dell'Anief, "è necessaria una specifica indennità di abuso per i contratti a termine, che il legislatore ha previsto solo se si fa ricorso in tribunale. E invece si dovrebbe ottenere per contratto. E poi anche un'indennità di sede disagiata".
    A tenere banco è anche il tema dell'eta dei lavoratori della scuola.
 "Abbiamo più di 235.000 insegnanti over 60, stiamo parlando della scuola più vecchia del mondo - incalza Pacifico - Più del 50% del personale è over 50, quando, per esempio, nelle forze armate nelle forze di polizia si va ancora in pensione a 59 anni col massimo dei contributi, e addirittura per gli ufficiali dell'esercito con riscatto gratuito della laurea degli anni di formazione".
    L'Anief ha raccolto 75 mila firme in un solo mese per spingere una petizione per il riconoscimento del burnout (esaurimento emotivo e fisico) per chi lavora a scuola e il riscatto gratuito degli anni di formazione universitario, il pensionamento a sessant'anni e la valorizzazione degli stipendi. "Nel 2001, 24 anni fa il personale della scuola prendeva 1.000 euro in più all'anno del personale dei ministeri - conclude Pacifico - Dopo vent'anni prende 7.000 euro in meno, perché nelle leggi di bilancio sono state tagliate le risorse per i lavoratori della scuola. Oggi un insegnante e un'amministrativo della scuola dovrebbero guadagnare 450 euro in più al mese, come per i dipendenti pubblici".
   

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