Dopo 'l'ubriacatura' di gel a base di
alcol per detergere le mani e allontanare lo spauracchio del
Covid, nelle scuole italiane torna l'assenza dei più elementari
dispositivi di igiene personale: carta igienica e sapone per le
mani.
A rivelarlo è il portale Skuola.net, che ha interpellato
circa 1.500 studenti di scuole medie e superiori per fare il
punto partendo dai banchi e finendo sui bagni.
Partendo dai banchi, il 48% degli studenti interpellati
definisce come scarsa l'integrità strutturale di quelli presenti
in aula. E uscendo dalla classe, la situazione non migliora: più
o meno gli stessi (47%) denunciano una certa noncuranza per i
vari elementi - corridoi, muri, porte e maniglie - che non di
rado risultano danneggiati.
Ma il vero nervo scoperto dell'edilizia scolastica sono
soprattutto i bagni: in questo caso sono circa 6 su 10 a
delineare un quadro fatto di sporcizia e malfunzionamenti vari.
E per oltre un quarto (28%) la presenza di carta igienica e
sapone è solo un miraggio: il pacchetto completo è un benefit su
cui può contare solamente una minoranza (41%). Complessivamente,
il 39% degli intervistati non trova il sapone mentre al 48%
manca puntualmente la carta igienica.
I parametri di valutazione per servizi igienici e per la
parte restante degli edifici, ovviamente, sono differenti. Ma
c'è poi un sottile "filo rosso" che lega un po' tutti gli
ambienti e che balza subito all'occhio: le scritte che
tappezzano praticamente ogni angolo della scuola. Il 44% degli
studenti le trova soprattutto nei bagni, mentre il 19% le ha
notate in particolare sui banchi, che si conferma uno dei
principali spazi di raccolta per pensieri e riflessioni.
Una pratica che però, al netto degli insulti, non viene del
tutto stigmatizzata dai ragazzi. Per qualcuno, infatti, quelle
frasi hanno una sorta di effetto terapeutico: "Leggere le
scritte sui bagni è come leggere un diario" spiega uno studente.
Per altri, consistono addirittura in una carica motivazionale:
"Sui muri e sulle porte dei bagni trovo spesso frasi e
riflessioni sull'amore e sulle sofferenze che può causare.
Leggendole mi sento capita e mi rendo conto di non essere sola
ad affrontare certe situazioni", rivela un'altra studentessa.
Non manca poi il gossip scolastico, con "pettegolezzi su
compagni di scuola e prof".
Nel 55% la scuola non fa nulla per rimuovere le scritte, che
possono stazionare su muri e banchi per anni, diventando reperti
rupestri. Altre volte vengono rimosse, ma dopo mesi di attesa,
come sottolinea il 22% degli intervistati. Alla fine, solo un
timido 10% del campione rivela che le "testimonianze" su porte e
pareti vengono cancellate con tempi celeri.
Un elemento dell'arredo scolastico verso cui gli alunni
sembrano portare rispetto però c'è: è la strumentazione
tecnologica. Forse perché si rendono conto di quanto siano
importanti ai fini della didattica, lavagne LIM, computer e
tablet sono in buone condizioni nel 78% dei casi.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA