I finanzieri del comando
provinciale di Palermo hanno eseguito un decreto di confisca
emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di
Palermo su richiesta della Dda, per sette milioni e mezzo di
euro nei confronti dell'imprenditore del settore delle scommesse
Enrico Splendore, 56 anni. Il provvedimento è diventato
irrevocabile con sentenza della Cassazione. Splendore è stato
condannato, per il reato di esercizio di giochi d'azzardo (con
sentenza del 26 giugno del 90), e per associazione per
delinquere ed esercizio abusivo di attività di gioco o scommesse
(con sentenza del 04 luglio 2019), "per essere stato a capo di
un organizzazione finalizzata alla gestione di scommesse
clandestine attraverso una capillare rete di raccolta, parallela
rispetto a quella dei centri di scommesse autorizzati, che si
avvaleva di programmi informatici elaborati ad hoc, circostanza
confermata anche dalle dichiarazioni di collaboratori di
giustizia", affermano i giudici. Il procedimento di prevenzione
ha fatto emergere secondo l'accusa, grazie agli approfondimenti
economico patrimoniali svolti dagli specialisti del Nucleo di
Polizia Economico Finanziaria di Palermo - Gico, una netta
sproporzione tra i redditi dichiarati e i beni e le attività
nella disponibilità di Splendore, tra cui l'omonimo bar nella
zona di Corso dei Mille. La confisca è scattata per 4 immobili a
Palermo, due rapporti bancari, l'intera azienda individuale Bar
Splendore, quote di partecipazione al capitale sociale di
un'azienda che opera nel settore dei trasporti, 3 autoveicoli.
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