La Guardia di Finanza di Bologna
ha eseguito due decreti di sequestro preventivo emessi dal Gip
Maria Cristina Sarli, a carico di 19 società, che operano nei
settori della logistica e del facchinaggio, per 74 milioni,
frutto di un profitto illecito scaturito da una ingente evasione
dell'Iva e dall'indebita compensazione di crediti fiscali
rivelatisi fittizi.
Le misure cautelari sono l'epilogo di un'indagine, cominciata
nel 2016 e terminata nel 2020, coordinata dai pm Michela Guidi
ed Elena Caruso, che ha consentito di smascherare un meccanismo
di somministrazione illecita di manodopera portata avanti da un
noto consorzio bolognese, Lhs di Castel Maggiore, attraverso una
rete di società consorziate 'spurie', attive in diverse località
italiane: Bologna, Burago di Molgora (Monza e Brianza), Cardito
(Napoli), Castel Maggiore (Bologna), Cesena, Melito di Napoli,
Napoli, Nola (Napoli), Piacenza e Roma.
Grazie anche alla collaborazione con l'Agenzia delle Entrate,
è stato accertato che le 19 società, interposte tra il reale
datore di lavoro (il consorzio) e i dipendenti (1.700 circa per
ogni anno), oltre a rivelarsi inadempienti al versamento delle
imposte, avevano compensato ingenti debiti tributari con
corrispondenti crediti inesistenti. Al termine dell'indagine è
stata ricostruita un'evasione Iva per 39 milioni, perpetrata
attraverso un vorticoso giro di fatture "giuridicamente" false,
ammontanti a 250 milioni circa e un'indebita compensazione di
crediti fittizi per 36 milioni.
Sono state quindi denunciate 44 persone, i vertici del
Consorzio e i legali rappresentanti delle 19 società che si sono
succeduti, nei cui confronti sono stati sottoposti a sequestro
ingenti disponibilità finanziarie, immobili e partecipazioni
societarie per un valore di oltre 9 milioni di euro. Sottoposti
a sequestro impeditivo lo stesso consorzio e 2 società
collegate, ora affidati a un amministratore giudiziario. Le tre
aziende potevano contare su circa 500 dipendenti, in grado di
produrre un volume d'affari annuo di ben 83 milioni di euro.
Il Riesame ha confermato le misure cautelari.
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