Alberto Liguori torna a essere
procuratore della Repubblica di Terni. Il Consiglio di Stato ha
infatti accolto l'appello del magistrato per la riforma
dell'ordinanza cautelare del Tar del Lazio che di fatto aveva
confermato la decisione del Csm di non confermarlo
nell'incarico, decisione legata alle sue chat sulle nomine del
con Luca Palamara.
Secondo il Consiglio di Stato "l'appello cautelare deve essere
accolto, con la conseguente sospensione dell'efficacia della
delibera impugnata e il correlato ripristino del ricorrente
nella posizione direttiva di procuratore della Repubblica presso
il Tribunale di Terni, salvi gli ulteriori provvedimenti che il
Csm adotterà all'esito del procedimento di conferma".
"Ferma restando l'autonomia del potere di valutazione e
apprezzamento spettante all'organo di autogoverno, la delibera
contestata non giustifica adeguatamente il peso determinante
assegnato alla partecipazione del ricorrente a talune
conversazioni telefoniche (chat) con altri magistrati, taluni
dei quali poi sottoposti a procedimenti disciplinari, senza
spiegare la decisiva preponderanza di tale fatto rispetto agli
altri indicatori, tutti largamente, positivi emersi
dall'istruttoria. Considerato, inoltre, che la delibera
impugnata evidenzia una palese contraddittorietà, poiché lo
stesso Csm, nella delibera 13 gennaio 2021, di archiviazione del
procedimento di trasferimento avviato nei confronti
dell'appellante, ha affermato, che i contenuti delle citate chat
non risultano
idonei a determinare 'anche in astratto un appannamento della
funzione di
Procuratore della Repubblica di Terni' e 'incidere in alcun modo
sull'ufficio che dirige'".
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