C'è "apprezzamento" per l'iniziativa
legislativa sull'ergastolo ostativo che ha accolto l'invito
della Corte Costituzionale e "ha evitato l'intervento di una
pronuncia caducatoria", ma sarebbero auspicabili alcune
modifiche, in particolare la distinzione tra mafia e altri
reati. Lo sottolinea il parere del Csm sul primo decreto del
governo Meloni su ergastolo ostativo, rave party e rinvio della
riforma Cartabia. Il testo è stato votato all'unanimità in
commissione e a maggioranza dal Plenum, con alcuni distinguo.
In particolare, secondo il Csm "sarebbe stata auspicabile una
più netta differenziazione tra i delitti di criminalità
organizzata di stampo mafioso, con riferimento ai quali
maggiormente si giustifica una presunzione di pericolosità in
assenza di una condotta di collaborazione, rispetto ad altri
delitti" sempre gravi ma "meno connotati da quei caratteri di
stabilità e pervasività tipici dei primi". Il parere propone
quindi al legislatore di valutare il ripristino delle figure
della collaborazione "irrilevante, impossibile e inesigibile"
solo per i condannati per reati diversi da quelli di criminalità
organizzata di stampo mafioso.
Quanto alla parte del decreto che riguarda i rave party, il
Csm sottolinea che l'emendamento governativo in fase di
conversione in legge elimina la mancanza di specificità e
tassatività della norma superando le criticità e le incongruenze
che erano state sollevate. Sul rinvio della riforma Cartabia, il
Csm sottolinea "favorevolmente" che sono state recepite molte
delle istanze dei capi degli uffici.
Per il consigliere Mario Suriano, relatore del parere "è
apprezzabile la tempestività dell'intervento del governo in tema
di ergastolo ostativo ma la riforma sull'ergastolo ostativo va
accompagnata necessariamente da una previsione di incrementi di
risorse, umane e materiali, a favore dei Tribunali di
Sorveglianza". L'altra relatrice del parere, la consigliera
Loredana Miccichè sottolinea che "la nuova formulazione della
cosiddetta norma rave, che supera i problemi di indeterminatezza
della fattispecie penale, va valutata favorevolmente" e "sono
condivisibili anche le scelte di intervento sulla normativa
transitoria relativa alla legge Cartabia, mentre restano ferme
le criticità organizzative relative alla implementazione dei
mezzi audiovisivi nelle aule, dello sdoppiamento del giudice per
l'udienza dibattimentale, dei molteplici adempimenti di
comunicazione gravanti sugli uffici di procura e sulle procure
generali in ragione della nuova disciplina delle indagini
preliminari".
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