In 140 hanno scelto di
iscriversi all'anno accademico dell'istituto superiore di
scienze religiose di Assisi con l'obiettivo di diventare
insegnanti di religione o "per studiare l'essenzialità dei
trattati teologici e avere così una chiave di lettura per
rispondere al bisogno intimo di spiegare i tanti perché e le
paure dell'uomo". A renderlo noto è la direttrice, suor Roberta
Vinerba, annunciando che sono aperte le immatricolazioni per il
2023-2024, oltre che dell'Issra anche dell'istituto teologico di
Assisi, che attualmente conta 95 iscritti.
Suor Roberta Vinerba, dopo avere ricordato che il titolo di
studio, triennale e quinquennale, rilasciato da Issra "è
equipollente alla laurea dell'università statale ed è il titolo
che consente di insegnare religione nelle scuole", ha detto che
"in questo periodo le aule sono gremite e ciò vuol dire che
tutti gli iscritti stanno già frequentando con interesse i
corsi". "E' un segnale importante - ha aggiunto - per due
fattori: da una parte dimostra che ognuno, credente o ateo, ha
bisogno di costruire un dialogo tra sé e l'universale e che
quindi il discorso teologico non è mai lontano dal discorso
sull'uomo. La vita, la relazione, la ragione, la volontà, gli
affetti, ogni aspetto di noi ha a che vedere con una domanda
intima e universale, che riguarda l'assoluto. Dall'altra però,
alcuni che scelgono questi studi fanno anche una valutazione sul
versante occupazionale".
Suor Roberta spiega infatti - in una nota - che "non tutte le
cattedre riservate agli insegnanti di religione sono coperte".
"Negli anni - prosegue - ci sarà sempre più richiesta di
insegnanti in tutta Italia, con ripercussioni anche in Umbria.
Questo tipo di studi quindi, apre buoni sbocchi professionali".
Lo dimostra - secondo l'istituto - il fatto che la
maggioranza degli studenti ha tra 20 e 30 anni. Alcuni, quelli
più avanti per età, già lavorano e scelgono il percorso di studi
dell'Isrra per approfondire un sapere umanistico, teologico,
spirituale.
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