Per aiutare le famiglie provenienti
da fuori città con figli in cura negli ospedali romani,
l'associazione Peter Pan lancia il progetto F.A.R.O. (Fuori
dall'ospedale: Aiuto, Risorse e Orientamento) con cui allarga
parte dei propri servizi alle famiglie con bambini e adolescenti
malati di cancro che non sono ospiti delle sue case di
accoglienza ma che si trovano sul territorio romano e laziale.
Il progetto è finanziato dal ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali nell'ambito delle attività di assistenza
psicologica, psicosociologica e sanitaria per i bambini affetti
da malattia oncologica e delle loro famiglie. L'iniziativa è
realizzata in collaborazione con Fondazione Soleterre e Aimac.
Alle famiglie che vivono a Roma e nel Lazio e che hanno bambini
e adolescenti con una diagnosi di tumore sarà offerto: un
presidio territoriale dedicato e il numero verde 800600604 della
"Linea Faro" ai quali rivolgersi per avere informazioni
specifiche e attivare i servizi; supporto psicologico sia per i
bambini e per gli adolescenti che per l'intera famiglia; uno
sportello socio-giuridico per aiutare le famiglie nella scelta
dei servizi e con le pratiche burocratiche e legali; un servizio
di navette da e per i luoghi di cura.
Obiettivo del progetto F.A.R.O. è quello di creare una rete di
assistenza integrata e strutturata sul territorio di Roma e del
Lazio, frutto della cooperazione tra ospedali e ASL, enti del
terzo settore e figure professionali sociosanitarie. Sarà,
infatti, creato un sito dedicato per far conoscere le
opportunità assistenziali esistenti sul territorio e organizzata
una formazione specifica per i pediatri di libera scelta e i
medici di medicina generale, così che ogni famiglia possa essere
indirizzata verso i servizi di cui ha bisogno.
"Fin dalla nascita della nostra organizzazione, ci siamo
interrogati su come poter dare supporto anche alle famiglie
della nostra città - spiega il presidente di Peter Pan Odv
Roberto Mainiero - alle famiglie che vengono da fuori e che
accogliamo forniamo un alloggio gratuito, ma anche tanti altri
servizi che aiutano e rendono meno gravoso il periodo della
malattia e delle cure. Le famiglie che si trovano a Roma non
hanno necessità di un alloggio, possono far curare i propri
figli restando a casa propria, ma hanno comunque bisogno di
avere vicino qualcuno che li accompagni durante la malattia.
Siamo quindi molto felici di poter dare il via a questo progetto
che ci permetterà di occuparci anche delle famiglie di Roma".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA