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ANSAcom - In collaborazione con Booking Italia
Generazione X e Millennial in cerca di relax. Generazione Z che pianifica viaggi di lavoro e Baby Boomer che preferiscono invece un viaggio che sia una vera (e più lunga) immersione in altri luoghi e culture. Sono i trend emersi dall’ultimo sondaggio di Booking.com, il principale marketplace di viaggi online, che rivela quanto le differenze generazionali influiscano nel modo in cui viaggeremo nel 2023. Tra gli aspetti messi in luce nello studio (condotto su oltre 42.000 viaggiatori in tutto il mondo), emerge subito come tra le principali motivazioni per un viaggio, le generazioni intermedie citino spesso la voglia di lasciarsi alle spalle il logorio della routine quotidiana. L'80% della Generazione X e dei Millennial (rispettivamente nati tra il 1965 e il 1980 e tra il 1980 e il 1996), infatti, afferma che dedicarsi del tempo per rilassarsi mentalmente sia una motivazione che vale il viaggio. Sembra invece che i più giovani abbraccino sempre più abitudini di lavoro fluide e il lavoro da remoto, con soggiorni che consentono un mix di lavoro e svago. Il 51% dei Millennial e il 36% della Generazione Z (nati tra il 1997 e il 2012) ha fatto una workation (vacanza mista di lavoro e svago) nel 2022, rispetto al 40% della Generazione X. Mentre il 28% dei Millennial e il 21% della Generazione Z sta pianificando viaggi di lavoro internazionali nel 2023, rispetto al 17% della Generazione X. I più giovani, poi, preferiscono soggiorni brevi, mentre i Baby Boomer (nati tra il 1946 e il 1964) soggiorni lunghi: il 43% della Generazione Z opta per i weekend rispetto al 29% dei Baby Boomer. Mentre il 33% dei Baby Boomer nel 2022 ha fatto un viaggio di 7-13 notti. Il divario generazionale si sente anche nell’uso dei social: il 77% della Generazione Z usa Instagram come fonte d’ispirazione, l'80% dei Baby Boomer preferisce invece Facebook.
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