Si corre ai ripari sui danni dei raggi ultravioletti e non solo in primavera ed estate ma tutto l'anno e ci penseremo ma in modo differente rispetto agli anni scorsi. Il business mondiale dei filtri solari per la protezione della pelle è stimato sui 14.4 miliardi di dollari e crescerà del 6,5% nei prossimi dieci anni superando i 25 miliardi di dollari (Market research survey 2022 di Fact.Mr) ma qualcosa sta cambiando nelle nostre abitudini alla luce del sole. Complice la preoccupazione per l’ambiente e per gli effetti che i residui di creme solari contenenti alcune sostanze come l’oxybenzone potrebbero avere sui fondali marini ricchi di vita (timori anche conseguenti ai divieti di usarle nei ‘paradisi terresti’ come le Virgin islands, le Hawaii, le isole Vergini, le Maeshall e Key West), si assiste ad un cambio di passo. E complici anche i dubbi sull’applicazione di ingredienti chimici che attanagliano il crescente popolo della ‘clean beauty’, cresce l’interesse per le creme di protezione solare naturali, fatte in casa. Sui canali internet i video-tutorial si sprecano e il fenomeno nato in sordina gli anni passati esploderà questo anno.
Il neonato approccio olistico nei confronti della protezione solare si vede anche dal boom dei sieri e delle creme idratanti per il viso per uso quotidiano, insieme alle BB Cream e le CC Cream colorate: sono sempre più dotate di SPF nelle versioni 'da giorno'. Inoltre sono anche sempre più spesso addizionate di antiossidanti in grado di prevenire o compensare i danni che i raggi del sole possono provocare sulla pelle, come la formazione di rughe e soprattutto le macchie scure tipiche da accumulo di raggi ultravioletti che agiscono tutto l'anno. Il binomio creme da giorno 'plurifunzionali' con filtro protettivo è in crescita esponenziale. Tra le creme Spf 50 novità per l’anno 2023
Dai laboratori dermatologici francesi Svr la crema dedicata alle ragazze con pelle sensibile, grassa o tendente all’acne ‘Ebiaclear Creme SPF50+’. L’emulsione protegge anche dai raggi solari mentre corregge le imperfezioni della pelle mista grazie ad un’azione opacizzante. Per la pelle più matura è un best-seller invece ‘Clairial Day Crema correttiva uniformante anti+macchia con protezione solare SPF 50’ della stessa casa Svr, formulata con filtri UVB-UVA, anti-inquinamento e anti-luce blu, contrasta la presenza di macchie scure causate da invecchiamento cutaneo, tono irregolare, imperfezioni, esposizione al sole o gravidanza. Nella linea Clairial è arrivata anche l'ampolla, un un prodotto attivo su tutti i tipi di iperpigmentazioni: melasma, imperfezioni, lentigo, agendo su tutti gli stadi della melanogenesi. Tre azioni in un unico prodotto: anti-macchia e anti-recidiva, grazie al 16,5% di attivi depigmentanti a base di estratto di plancton ed acido ferulico ; anti-inquinamento, grazie alla vitamina C al 2%. Spf 50+ anche da Caudalie e da Lierac. Si segnalano il fluido leggero e levigante, ottimo anche come base per il trucco, RoC Soleil Protect Fluido Levigante Antirughe SPF 50; la CC cream del brand FaceD con SPF 20 che protegge dal sole, idrata e regala un incarnato colorito riducendo l’aspetto delle macchie. Innovativa la BB Cream di Roche-Posay ‘Anthelios BB Cream SPF 50’ che dona all’incarnato un bell’aspetto mentre protegge e nutre. Protegge dal sole e dall’inquinamento la nuova formula, del brand ISDIN, FotoUltra Age Repair Color Fusion Water SPF 50. E’ una crema leggere, colorata e mirata a prevenire il foto invecchiamento provocato dall’ambiente.
Nuove anche le versioni per il weekend fuori città come CeraVe Crema idratante viso con SPF 50, da abbinare al detergente. E’ anche correttiva della grana cutanea e rassodante la crema da giorno di Kiehl’s, Super Multi Corrective Cream con SPF 30. Sono invece gocce riparative e protettive quelle di Collistar (Gocce magiche protettive Spf 50) e le similari Aging Defence Sunscreen Drops con FSP 50 del brand Miamo , da abbinare al siero anti età GF5 Glutathione per un trattamento antirughe ed antiossidante (tra i best seller del momento della maison). E poi ancora L'Oreal Revitalift filler crema giorno Spf 50
Segue l’attenzione per gli antiossidanti contenuti nei piatti ricchi di frutta e verdura, nei centrifugati, negli estratti e negli integratori già pronti: ne faremo largo uso. Si fa strada, infine anche l’uso di abiti dotati di schermi solari e sistemi hitech (anche da polso) che ci dicono quanto sole possiamo prendere e quando evitarlo, soprattutto per i bambini. E soprattutto abbiamo capito che mettersi sul viso e sul corpo creme con filtri Spf 50+ ci protegge dalle macchie sul viso e dall'invecchiamento e in tanti brand stanno orientando la loro produzione su questa nuova tendenza, sulla spinta anche delle indicazioni dei dermatologi.
La Gen Z stupisce tutti: della tintarella a tutti i costi loro fanno benissimo a meno (come attestava già un report mondiale del 2022 a cura di Mintel). La crema solare, spalmata mentre ci esponevamo fin dai primi primi raggi di sole primaverili, ora non è più l’unica strategia. “Avremo un atteggiamento olistico con la protezione dai raggi ultravioletti e alterneremo l’uso di creme, oli e spray di protezione ad altri sistemi complementari di protezione” attesta un focus pubblicato sulla rivista tecnico-scientifica Cosmetic & Toiletries che promuove o boccia i principali metodi di protezione olistica.
“L'abbigliamento protettivo dai raggi UV offre un tassello in più all’approccio complementare sulla protezione della pelle” si legge nello speciale. Come si sceglie la maglietta dotata di filtro anti UV? “Ci sono tre principali standard globali: quelli negli Stati Uniti, nell'Unione Europea e in Nuova Zelanda/Australia”. Si tratta di valutazioni non armonizzate e di test in vitro (cioè non sperimentati sulla pelle al sole ma in laboratorio) ma “si basano tutti sullo stesso principio generale della trasmissione della luce attraverso un campione di tessuto” spiegano gli autori della review. Come funzionano gli indumenti con schermo solare? L'abbigliamento è naturalmente ad ampio spettro: blocca i raggi UVB, UVA e la luce visibile, mentre i filtri solari cosiddetti ‘ad ampio spettro’ coprono solo le radiazioni UVA e UVB. Se la pelle chiara sotto il sole mostra un eritema dopo 10 minuti di radiazione, allora un tessuto con un indice UPF di 15 può prolungare il tempo di esposizione di 15 volte (per un totale di 150 minuti). “La capacità di un indumento di bloccare le radiazioni UV dipende dal tessuto, dalla sua trama, dal colore e dai lavaggi. Contro intuitivamente, dopo il primo lavaggio di un indumento di cotone, l'UPF aumenta in modo permanente per un naturale restringimento della trama. Il successivo lavaggio ha poco o nessun effetto. Bagnare il capo aumenterà o diminuirà l'UPF a seconda che le fibre del tessuto si gonfino in acqua”. Diffuse anche in Italia, si trovano ad esempio negli store Decathlon.
Seguono le ricette fai da te: internet è pieno di siti web ce descrivono ricette per creare in casa propria una crema anti UV o abbronzante”, spiegano gli autori del focus. Perché tale boom di rimedi alternativi? I dubbi e gli allarmi che ricorrono online sulla sicurezza di alcuni componenti chimici usati per le creme solari ‘ufficiali’ e la fobia diffusa nei confronti della chimica, dalle fragranze ai conservanti. “La maggior parte delle ricette fai-da-te incorpora ossido di zinco in basi vegetali, i problemi però non mancano e sono ovvi per la maggior parte dei formulatori che operano nelle industrie: la protezione UVA e UVB di tali ‘pappette’ è sconosciuta, nessun test dermatologico. Idem scarso rendimento estetico, nessuna conservazione e rischio elevato di irrancidimento degli oli usati come eccipienti. Inoltre resistenza all'acqua assente o sconosciuta, uniformità nell’applicazione ignota e stabilità del preparato dopo qualche ora (magari sotto il sole) di nuovo sconosciuta. Insomma, garantiscono gli autori del focus, “i vantaggi dell'utilizzo di una crema solare disponibile in commercio superano di gran lunga i rischi sospettati e le incognite associate invece di sicuro con le ricette di creme solari fatte nel lavandino di casa”. La comunità scientifica perciò le sconsiglia.
E i cibi protettivi?
Tra gli antiossidanti contenuti nei cibi in grado di proteggere la pelle in modo endogeno la vitamina C e la E di cui sono ricche la frutta e la verdura di colore rosso ed arancione che contengono polifenoli, tannini, terpeni, flavonoidi, antocianine e carotenoidi. Come assumerli? Spremute, frullati, centrifugati ed estratti, oppure con integratori, da bere ogni giorno dalla primavera in poi. Senza dimenticare che anche le creme protettive più moderne sono potenziate con vitamine e sistemi antiossidanti.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA