Gonne con gabbie di crinolina a vista, panier come accessori a imbottire i fianchi, giacche-bar scolpite, abiti architettonici dalla linea ad "A": "Non c'è futuro senza guardare al passato", deve aver pensato Maria Grazia Chiuri nel disegnare la collezione Dior haute couture Primavera-Estate 2025, che ha sfilato a Parigi nel Museo Rodin.
Una collezione che sfila immersa nell'universo immaginifico creato dall'artista indiana Rithika Merchant, le cui opere tessili piene di simboli onirici e motivi mitologici, fanno da sfondo come affreschi a tutto il percorso della passerella. Gli artigiani degli atelier Dior, e quelli della Scuola di Craft di Chanakya, hanno trasformato le visioni di Merchant in pannelli ricamati che uniscono moda e arte.
Nel parterre, tra gli ospiti di questo giardino incantato, Carla Bruni Sarkozy, Jisoo delle Blackpink, Jenna Ortega, Nicola Coughlan, Anya Taylor-Joy, Pamela Anderson e Deva Cassel.
Chiuri ha riletto per l'occasione alcuni topoi della memoria vestimentaria - soprattutto quella creativa e scenografica dei secoli passati - per sovvertire l'ordine del tempo e della moda.
Per riportarci dentro quel tempo che non è passato e neppure futuro, ma moda. Come la ottocentesca crinolina non più nascosta dalle gonne, ma gabbia depotenziata che ostenta la sua struttura, da cui si allungano fili dalla consistenza di ramoscelli ricamati che ondeggiano a ogni movimento. O come i settecenteschi panier che vanno ad arrotondare i fianchi.
È in questo scarto temporale che Maria Grazia Chiuri si muove come se gli specchi che popolano l'atelier della couture potessero essere quello specchio di Alice che permette di accedere a una realtà altra, dominata da continui spostamenti di senso. In cui si realizza quel sogno della moda che non deve rinunciare mai a essere stupefacente.
La direttrice artistica prende ispirazione soprattutto dalla linea Trapèze, concepita per Dior, nel 1958, da un giovane Yves Saint Laurent. La collezione allora diventa una sequenza di congiunzioni imprevedibili in un paese delle meraviglie dove il qui e l'ora giocano continuamente a nascondino. Le culotte di tulle perimetrate dal pizzo sono memoria infantile di una donna bambina che può varcare molte soglie, tutte quelle che vuole, per cambiare a suo piacimento, per essere misura di sé stessa: smisurata o minuta.
La linea Cigale - ideata da Monsieur Dior per la collezione Haute Couture Autunno-Inverno 1952-1953 - se è riproposta nel moiré delle origini, diventa una piccola gonna che indossata con la marsina aderente esalta il contrasto delle proporzioni.
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