La domanda è più che lecita perché Jane Fonda ha 85 anni e oltre a conservare un fascino pazzesco, ha una ironia, prontezza, presenza con l'attualità che è impossibile non chiederle 'Qual è il suo segreto?'. "Anni fa - risponde - avevo fatto un intervento di chirurgia plastica, non che fossi soddisfatta, poi ho un truccatore bravissimo che fa miracoli, dormo bene e a lungo, mangio sano, faccio sport ma la ricetta è un'altra: io sono curiosa, è quello che mi fa stare così bene".
Fonda, due Oscar nella sua lunghissima carriera, uno nel 1972 per Una squillo per l'ispettore Klute e un altro nel 1979 per Tornando a casa, è nel festival di Cannes che quest'anno volendo lanciare la nuova generazione di talenti (il delegato Thierry Fremaux dixit) si è ritrovato piuttosto ad esaltare come protagonisti eccellenti una parata di anziani sveglissimi. E così la geriatrica Croisette dopo Michael Douglas (78), Harrison Ford (80), Martin Scorsese (80), Robert De Niro (79), Ken Loach (86), Marco Bellocchio (83) Wim Wenders (77), chiude alla grande con Fonda.
Nella conversazione sold out di oggi pomeriggio al festival di Cannes ha parlato di Barbarella, degli amori sul set, del Vietnam, del femminismo, dell'attivismo, della lotta al clima, del MeToo, dispensato consigli ai giovani studenti in sala, tutto con incredibile connessione. Grigio brillante dai capelli al tailleur, Jane Fonda, "chiamatemi Jane" ha detto, ha cominciato l'incontro parlando di Barbarella. Poi si è fermata, ha guardato un giovane in platea che (forse) aveva sbadigliato e ha detto: "sto parlando di un vecchio film che forse non hai visto. Ti sto annoiando vero?". Gli anni della viaggiatrice dello spazio, diventata icona sexy con Barbarella, anticipatrice di mode ancora oggi attuali erano quelli con Roger Vadim in Francia fine anni '60, anni in cui il suo astro era davvero in rampa di lancio ma poco dopo la svolta che cambierà non solo la sua carriera come ha raccontato oggi. "Conobbi a Parigi dei soldati americani sfuggiti alla guerra del Vietnam, parlarono della loro esperienza, di quello che l'America stava facendo in quel paese, e a quel punto decisi che dovevo fare qualcosa, lasciai Vadim, Parigi e tornai in America. La mia esperienza di attivista cominciò così, nelle strade di Detroit dove la protesta dei giovani contro l'intervento americano in Vietnam fu qualcosa di clamoroso, la nascita di un movimento. Io scendevo in piazza, rischiavo, organizzavo, mi impegnavo ma mi sentivo sempre una star da copertina, con la babysitter a casa a guardare la mia prima figlia Vanessa. Il comitato studentesco mi convinse: sii utile con il tuo lavoro. E così cambiò la mia carriera e la mia vita".
L'attrice prima ha ironizzato: "Mi considerate una femminista, ma come si può esserlo davvero quando sei sposata con uomini - Vadim, Tom Hayden, Ted Turner ndr - che non ti permettono di essere te stessa? Mi ci sono voluti molti anni per diventare una vera femminista nella vita reale e diventare single". Il MeToo "non ha impedito le molestie, ma è stato molto importante per fare rete, è fondamentale essere credute". Ha tante amiche donne, dice citando una ricerca di Harvard che "non fumare e avere amicizie femminili è statisticamente dimostrato che protegge le donne dal cancro".
È stata in Italia di recente per Book Club 2 con Diane Keaton e tante altre volte prima, "sono innamorata dell'Italia, di Roma, della pasta e del gelato ma non solo di quello, a prescindere dall'attuale governo di destra, è un paese in cui la scuola e la sanità sono gratuite e per me americana vi assicuro che è una grande forma di uguaglianza sociale".
Fonda ha una vita di aneddoti da raccontare ovviamente, si sofferma sul film Sul lago dorato girato con il padre anziano, il patriarca Henry Fonda ("ma la persona più importante di quel set fu per me Katherine Hepburn") e sul tema baci ha fatto ridere tutti. "Ho girato quattro film con Robert Redford, ero innamorata di lui, ma non gli piaceva baciare sul set, Alain Delon invece... io e lui abbiamo avuto bellissime scene d'amore".
Cosa caratterizza la sua vita? "L'attivismo, è questo che ha dato e dà un senso alla mia vita non certo Hollywood. Prima la lotta contro la guerra in Vietnam, il pacifismo, ora il cambiamento climatico. Impegnarsi per il pianeta, arrestare chi depreda il territorio, chi lo sfrutta fregandosene dei disastri ambientali è la mia vita", ha proseguito l'attrice attiva da anni con Greenpeace. E a chi le ha chiesto del suo prossimo progetto ha risposto: "Non ho tempo per il cinema, sono troppo occupata contro il cambiamento climatico. Conto di aiutare a far eleggere chi davvero farà la differenza e fermerà questa tragedia". E agli studenti di cinema ha detto: "Continuate a sognare, non abbassate la guardia, svegliatevi ogni mattina per imparare. Restate curiosi per sempre".
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