Se è vero che durante i periodi in cui l’inflazione è più alta i consumatori tendono a ridurre le spese, questo non vale per i collezionisti. Buona parte di quelli italiani, infatti, non sembra temere l’aumento dei prezzi: il 70% dichiara che nel 2023 spenderà lo stesso budget, o anche di più, per le proprie passioni. Non solo, il 44% dei collezionisti italiani – che sale al 57% per i giovani della Gen Z – considera una collezione un buon tipo di investimento, comparabile ad altre tipologie, come i risparmi bancari o gli investimenti immobiliari. Sono questi alcuni dei dati emersi dalla ricerca diffusa aprile 2023 “Il comportamento dei collezionisti in Europa”, condotta da YouGov e commissionata da Catawiki – leader in Europa per gli oggetti speciali che conta oltre un milione di offerte ogni settimana -, che ha coinvolto oltre 10.000 intervistati tra Germania, Francia, Italia, Belgio e Olanda, e catalogato a seconda delle diverse generazioni di appartenenza – Boomer, GenX, Millennials e GenZ - le motivazioni alla base delle rispettive scelte.
Italia: un Paese di collezionisti
Non solo santi, poeti e navigatori, ma anche collezionisti. 9 italiani su 10 hanno almeno una passione, tanto che il 74% afferma di avere una collezione o di averne avuta una in passato. Una passione che, per chi la pratica, non ha confini: il 74% dei collezionisti, infatti, afferma di possedere da una a tre collezioni – il 23% una, il 28% due, il 23% tre –, mentre il 10% ne ha addirittura più di 5.
Per gli italiani, il valore di un oggetto è determinato, nel 48% dei casi, dal fatto che esso riflette la loro passione, mentre, per il 36% dei collezionisti, perché ha un valore emotivo o sentimentale. Se per tutti il driver principale è la passione, diverse sono le altre motivazioni che spingono le differenti generazioni analizzate ad iniziarne una: per i Boomer e Gen X è l’influenza della famiglia, per i Millennials la loro cerchia di amici, mentre, per i giovanissimi della Gen Z le celebrities/influencer che seguono e i (social) media che “consumano” quotidianamente giocano un ruolo importante.
Gli oggetti preferiti dagli italiani
Nel nostro Paese, si collezionano principalmente tre categorie di prodotti: monete e francobolli (22%), libri e fumetti (14%), giocattoli e modellini (10%). Analizzando le differenze generazionali, inoltre, si nota come i Boomer preferiscano collezionare francobolli e orologi, i Millennials fumetti, mentre la Gen Z, più degli altri, predilige memorabilia sportivi e gioielli. Le ultime due generazioni condividono anche la passione per tutti gli oggetti relativi alla categoria ‘Intrattenimento, Carte e Giochi’.
Alla domanda: “Se avessi più soldi, cosa collezioneresti?", gli italiani non hanno dubbi: orologi (14%), gioielli o pietre preziose (11%), diamanti e libri (8%). Tra le categorie che non collezionerebbero mai, infine, quasi un italiano su tre non ha dubbi: oggetti virtuali (24%) e NFT (23%).
Collezioni, il nuovo bene ”rifugio”?
A seconda degli oggetti una collezione può avere un valore diverso ma, in linea di massima, quelle degli italiani valgono circa 1000 euro. Per un 12%, però, tale valore è stimato tra i 5.000 e i 50.000 euro ed esiste persino un 2% di collezioni dal valore di oltre 50.000 euro. Un valore che, come ogni bene raro e unico, tende mediamente a crescere nel corso del tempo: il 45% ha visto il valore aumentare negli ultimi anni, a partire dal 34% dei casi in cui l’incremento è stato tra il 25% e il 50%. Il 18% ha visto salire il valore tra il 50 e il 100% e, infine, il 9%, grazie alla loro passione, ha visto la propria collezione acquisire un valore più del doppio di quello iniziale. Le collezioni, infatti, oltre ad essere un investimento che talvolta può generare anche buoni guadagni – il 34% afferma di vendere oggetti delle collezioni come fonte di reddito o di profitto – per il 50% degli italiani hanno reso di più o ugualmente dei risparmi bancari o, addirittura, per il 36%, degli investimenti immobiliari.
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