Cosa facciamo nel tempo libero? Guardiamo la tv in streaming, giochiamo sulle piattaforme online o con lo smartphone, ascoltiamo musica online e - udite udite - leggiamo di più. Che tipo di intrattenimento preferiamo lo ha appena indagato una indagine fatta su 3.000 italiani di età tra i 18 e i 74 anni di età (rappresentativa della popolazione ed equivalente 38 milioni 500mila persone) a cura della società di ricerche di mercato Hubits Lab. L’88% di noi ama guardare la tv in streaming, l’86 % sceglie i libri (cartacei o nelle forme elettroniche), il 78% ascolta musica in streaming, il 75% si dedica al gaming e il 75% sceglie cinema, teatro o concerti.
Quali le forme di intrattenimento emergenti più in crescita nell’ultimo anno? “Se analizziamo le scelte di chi ha acquistato questo tipo di prodotti nell’ultimo anno rispetto al quadro generale appena descritto, si osserva che le spese più performanti nel campo dell’intrattenimento sono ora dedicate ai libri, - ha spiegato Pamela Saiu, responsabile Mondadori Media-Hubits. - Il 74% degli italiani nel 2022 ha comprato almeno un libro. Il 62% ha scelto il cartaceo, il 18% l'e-book, il 15% fumetti/manga o graphic novel, il 10% un audiolibro e il 7% i podcast". Il 45% dei soggetti intervistati da Hubits Lab compra da 1 a 3 libri, il 32% da 4 ad 11 libri e l’1% ne sceglie uno. “Il libro cartaceo è sicuramente la categoria preferita da regalare, seguita quasi a pari merito dagli strumenti fisici per musica e video come CD, vinili, Dvd e Blu Ray, - ha sottolineato Saiu. “I fumetti sono tra i fenomeni emergenti più importanti, - ha aggiunto Federica Arduino, direzione marketing Mondadori Retail. - La base dei lettori ampia, includendo una ampia fetta di collezionisti e di uscite in serie”. Perché si legge? "Il 70% lo fa per piacere personale e sceglie titoli di saggi non solo guardando il nome dell’autore ma il tema trattato. Il 53% è spinto dal desiderio di migliorarsi, di conoscere qualcosa di nuovo e imparare, migliorandosi” - ha detto Arduino.
"Il 60% degli italiani ha visto film o serie tv tramite abbonamenti, oppure on demand in streaming o comprando un DVD o Blue-Ray, - ha precisato Saiu. - Hanno comprato abbonamenti a piattaforme musicali, come ad esempio Spotify, un vinile, un CD o una musicassetta il 46% dei soggetti intervistati. Hanno aperto il portafogli per il gaming invece il 38% del campione: il 21% ha comprato videogiochi per console, il 15% delle App per giocare al telefonino, l’11% per giochi online per PC”. Sul fronte degli abbonamenti in streaming, Hubits evidenzia una sorta di stanchezza da parte del pubblico italiano: le piattaforme sono adesso perfino troppe e i clienti non hanno ben chiaro per quanto tempo le pellicole resteranno nelle sale per poi entrare nei circuiti in streaming. Con l’aumentare dell’offerta in streaming si assiste perciò ad una calo complessivo degli abbonati. Per evitare di pagare cifre più elevate nel segmento delle piattaforme tv si assiste anche ad un incremento di abbonamenti in condivisione tra famiglie ed amici e, nuovo fenomeno che si diffonderà sempre di più, nuove forme di abbonamenti ibridi con presenza di spot pubblicitari ‘calmierati’ e quindi a costi inferiori. L’ascolto della musica e l’abitudine gaming crescono entrambe del 25% nell’ultimo anno. Idem andare cinema/concerti e teatro del 25% anche se questi ultimi hanno subito di più l’onda lunga della pandemia. “Andiamo di meno al cinema rispetto al periodo pre-covid anche a causa del calo delle grosse produzioni che necessitano organizzazioni imponenti e che hanno fermato a lungo le riprese, - ha sottolineato Marco Cino, managing director dell’agenzia Echo, società specializzata nel marketing per il mercato entertainment. - Ci aspettiamo però un recupero del segmento cinema vista l’uscita recente di film importanti come Super Mario Bros e delle imminenti uscite di Fast and Furious, Mission Impossible, Transformers il risveglio e Indiana Jones”.
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