In occasione della presentazione alla stampa della Honda Civic Type R di nuova generazione, presso l'autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, in un talk con i giornalisti, l'ospite d'eccezione è stato Emanuele Pirro: testimonial di assoluto valore per la casa giapponese. Più volte vincitore della 24 Ore di Le Mans, con una lunga carriera nelle ruote coperte, e dei trascorsi in F1, Pirro è legato al marchio Honda in cui ha svolto il ruolo di collaudatore ai tempi del dream team composto da Alain Prost ed Ayrton Senna. Ebbene, proprio da lì parte il legame del pilota italiano con il brand giapponese, che lo ha stregato già per l'intraprendenza del suo fondatore Sōichirō Honda, capace di innovare attraverso la realizzazioni di componenti particolari, e di credere tenacemente nella sua idea. "Stefan Johansson, mio amico, mi chiamò per un video promozionale, in quanto serviva un pilota che potesse guidare la McLaren, poi la Honda mi fece una proposta - racconta Emanuele Pirro - e mi trasferì in Giappone".
Da allora iniziò un'avventura motoristica importante, e di grande responsabilità, mettere a punto la McLaren MP4/4 con motore Honda realizzata da Gordon Murray, e farlo con le specifiche di Senna non era per niente semplice.
"La monoposto aveva un'erogazione in cui il fuorigiri partiva dai 14.000 giri - spiega Pirro - e Senna cambiava con una precisione incredibile, con la sua sensibilità riusciva a stare sempre nel range tra i 13.600 giri ed i 13.900 giri, quando fui chiamato a collaudare il motore prima di una gara di casa, a Suzuka, produssi qualche fuorigiri, perché era difficile emulare la guida di Senna, ma l'auto completò la sessione, per cui il lavoro offrì il risultato sperato". Pirro è stato uno dei piloti che ha reso possibile, con il suo lavoro dietro le quinte, un risultato formidabile: la vittoria di 15 GP di F1 su 16 della McLaren Honda nel 1988.
Oggi, le strade del pilota romano e della Honda si incrociano di nuovo con la Honda Civic Type R di nuova generazione, che Pirro ha provato con curiosità ad Imola. "Ho apprezzato il cambio, la potenza del motore, ed il comportamento sotto la pioggia - racconta Pirro - in queste condizioni ho potuto valutare meglio l'auto e la sua stabilità che, in parte, è anche frutto del lavoro dell'ala posteriore. Probabilmente, sarà l'ultima Civic Type R con il motore a combustione interna, e si avverte tutto il DNA del brand, anche per via della scelta di adottare il cambio manuale".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA