"Il forte divario che ci separa
dagli altri maggiori mercati per diffusione di auto 'con la
spina' va colmato velocemente per il bene della nostra qualità
dell'aria, della nostra attrattività turistica, per il ruolo del
nostro mercato, che rischia un pericoloso declassamento, ma
anche per il futuro della nostra stessa filiera industriale".
E' il commento di Andrea Cardinali, direttore generale
dell'Unrae, l'associazione delle case estere in Italia.
"Nei prossimi anni la transizione energetica dovrà essere
accompagnata da una chiara agenda di Governo, con un
coordinamento stabile e programmato tra industria, mercato e
istituzioni e attraverso i necessari sostegni alla domanda e
all'offerta", sottolinea Cardinali.. L'Unrae sollecita gli
interventi "indispensabili per garantire al Paese uno sviluppo
della mobilità a zero o bassissime emissioni": revisione
dell'impianto fiscale per le auto aziendali in uso promiscuo,
modulando la detraibilità Iva e deducibilità dei costi in base
alle emissioni di CO2, con una parallela riduzione del periodo
di ammortamento a tre anni; riformulazione degli incentivi
all'acquisto di autovetture a basse emissioni, innalzando i
tetti di prezzo e includendo le persone giuridiche con bonus a
importo pieno; pianificazione e supporto per una rapida
riconversione industriale della filiera automotive; elaborazione
di una politica infrastrutturale ad ampio raggio e di orizzonte
lungo, inclusa quella per il rifornimento di idrogeno, in linea
con la nuova Direttiva Afir, che impedisca il crearsi di nuovi
divari geografici nel Paese e vada anzi a sanare quelli già
esistenti.
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