Preservare il patrimonio storico rappresentato dai motori endotermici non significa relegarli a un museo. Il movimento è parte integrante della loro natura, ed è proprio partendo da questo presupposto che Asi ha avviato uno studio per dimostrare come la neutralità carbonica non sia un'utopia, ma un obiettivo concreto, raggiungibile anche per propulsori con decenni di vita.
Lo studio presentato da Asi in occasione della conferenza "Asi Net Zero Classic" organizzata nella Sala del Refettorio presso la Camera dei Deputati su iniziativa del vicepresidente Giorgio Mulè, è costituito da test sul banco, su strada e su pista.
L'obiettivo fin da subito è stato quello di testare l'interazione di bio-benzine di seconda generazione con motori "d'epoca", quindi privi del tutto o quasi di qualsiasi ausilio dell'elettronica e della tecnologia legata ai catalizzatori e simili device.
"Le istituzioni si rendono conto di quanto sia importante preservare un bene culturale come i nostri veicoli storici. Dare un contributo come Asi in tema di sostenibilità è estremamente importante per noi perché ribadiamo con forza che i veicoli storici saranno ancora protagonisti della nostra cultura" ha precisato il presidente Asi, Alberto Scuro, focalizzando poi l'attenzione sugli studi condotti in tema di sostenibilità nel mondo del motorismo storico: "Il bio-diesel è già tra noi da qualche anno ed inizia ad essere diffuso, mentre per le bio-benzine usate estensivamente su strada si tratta di un'assoluta novità - ha precisato Scuro - In pratica, ci troviamo di fronte a combustibili di seconda generazione ottenuti, cioè, in modo indiretto e poco energivoro da biomasse di scarto contenenti cellulosa già generata dalle piante stesse che hanno assorbito la CO2 dall'atmosfera per i loro processi vitali".
"E per quanto riguarda la terza generazione - ha aggiunto poi -, i carburanti prodotti dalle alghe sono già alle porte, con l'ulteriore vantaggio che le alghe si possono far riprodurre enormemente e molto in fretta a costi bassi".
Quello che emerge con chiarezza è che "non ci sarà assolutamente shortage di bio-carburanti nei prossimi decenni e già oggi si è in grado di disporre di sufficiente materia prima per la produzione di bio-carburanti in quantità sufficiente a muovere l'intero parco auto europeo" ha concluso.
"I risultati sono chiari: le prestazioni restano invariate, i consumi non aumentano e le emissioni si riducono significativamente. Inoltre, la benzina utilizzata nei test è drop-in, ossia compatibile con i motori esistenti senza necessità di modifiche, e completamente miscibile con la benzina tradizionale", ha dichiarato Francesco Di Lauro, presidente della Commissione Green Asi.
"Non ci sarà alcuna carenza di bio-carburanti nei prossimi decenni. Già oggi esiste sufficiente materia prima per rifornire l'intero parco auto europeo, e l'evoluzione verso carburanti prodotti da alghe renderà il processo ancora più efficiente ed ecosostenibile", ha sottolineato ancora Di Lauro.
A fargli eco Paola Giudicianni, ricercatore presso l'istituto Stems CNR: "L'utilizzo dei biocarburanti nel settore dei trasporti è fondamentale per accompagnare la transizione dell'elettrificazione e per fornire, al contempo, la pluralità tecnologica nel settore dei trasporti che costituisce la chiave per il raggiungimento degli obiettivi climatici della comunità europea".
La ricerca di Asi, in estrema sintesi, dimostra che la sostenibilità e la conservazione del patrimonio motoristico possono coesistere, aprendo nuove prospettive per il futuro della mobilità storica. Resta ora alla politica il compito di supportare questa evoluzione, favorendo la diffusione di soluzioni concrete per la decarbonizzazione del settore.
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