Porsche e Mercedes saranno le più colpite dai dazi aggiunti del 25% annunciati da Donald Trump.
Per le due case automobilistiche, secondo quanto scrive Bloomberg, l'impatto potenziale sarebbe di 3,4 miliardi di euro.
Per compensare l'impatto, i produttori potrebbero dover "aumentare i prezzi o spostare la produzione negli Stati Uniti".
Le case automobilistiche tedesche sono le più a "rischio, in quanto esportano più veicoli negli Stati Uniti che in qualsiasi altro Paese", evidenziano gli analisti di Bloomberg Intelligence. Ci sarebbe un impatto inferiore per Stellantis che dispone di una rete di produzione statunitense consolidata, mentre Renault sarebbe la meno colpita perchè le sue vendite si concentrano principalmente in Europa.
I dazi affossano le case automobilistiche in Borsa
I dazi di Donald Trump frenano le case automobilistiche zavorrando le Borse europee mentre l'incertezza sui prossimi sviluppi delle guerra commerciale spinge gli investitori verso beni sicuri come l'oro che ritocca i massimi storici arrivando nel corso della giornata a superare i 3.100 dollari l'oncia. Per fine anno Goldman Sachs prevede possa arrivare a 3.300 dollari anche per la domanda da parte della banche centrali. L'annuncio che dal 3 aprile le auto prodotte in Europa saranno gravati da dazi pari al 25% colpisce in prima battuta i marchi tedeschi che rappresentano per valore (24,8 miliardi di dollari nel 2024) e per numero di veicoli (446.566) la fetta maggiore delle importazioni Usa di auto dal Vecchio Continente. Soffrono Porsche (-3,41%) e Mercedes Benz (-2,81%) per le quali l'impatto potenziale potrebbe toccare i 3,4 miliardi di euro. Alla Borsa di Francoforte (-0,7%), che non a caso segna il peggior risultato anche se come gli altri listini europei conclude con perdite ridotte, soffrono anche Bmw (-2,54%) e Volkswagen (-1,72%), proprietaria dei marchi Audi e Lamborghini. A Londra (-0,27%) fa peggio Aston Martin Lagonda (-6,6%). Tra le auto di lusso Ferrari (+1,82%) inverte invece la rotta grazie alla conferma degli obiettivi finanziari di quest'anno: ai dazi di Trump risponderà alzando i prezzi del 10%. Tartassato invece il gruppo franco-italiano Stellantis (-4,23%) malgrado abbia una rete produttiva consolidata negli Stati Uniti per Jeep e Chrysler. La francese Renault (+0,55%) da parte sua attraversa la giornata indenne dato che realizza le sue vendite principalmente in Europa. Non va meglio sull'altra sponda dell'oceano dove a Wall Street precipita General Motors (-9,5% a seduta ancora aperta) e fa un passo indietro Ford (-1,4%). Entrambe hanno stabilimenti in Messico, paese colpito dai dazi al pari del Canada e dell'Europa. Guadagna invece Tesla (+1,6%) che produce solo negli Usa.
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