(di Francesco De Filippo)
L'autopsia scrive la parola 'fine'
alla tragica vicenda del piccolo Mattia Cossettini, il bimbo
friulano morto a 9 anni, mentre con i genitori trascorreva una
vacanza con la famiglia a Marsa Alam, in Egitto, il 6 gennaio
scorso. A causarne la morte è stata una emorragia conseguenza di
un aneurisma cerebrale. Dunque, non un tumore al cervello al
quale si era associata una infezione da polmonite batterica,
come aveva indicato la Direzione sanitaria del Mar Rosso.
Cambia poco: Mattia non ce l'ha fatta nelle struttura
sanitaria egiziana e non ce l'avrebbe fatta a casa, a Tricesimo
(Udine) né in un altro luogo. Resta l'enorme tragedia della
morte di un bambino e lo strazio dei suoi genitori. Sono stati
loro stamani, attraverso la legale, Maria Virginia Maccari, a
informare dell'autopsia. Avevano insistito, ed erano riusciti
nell' intento, per riportare al più presto la salma in Italia e
perché gli esami autoptici venissero effettuati qui, all'Azienda
ospedaliero universitaria di Udine. Nel messaggio diffuso oggi,
"si esclude, con certezza, anche la presenza di altre patologie
concomitanti".
I genitori ancora una volta hanno insistito sulla carenza
dell'assistenza sanitaria in Egitto, sottolineando che ogni anno
"circa 15 milioni di italiani" trascorrono le vacanze in quel
Paese, "di cui un terzo nella zona del Mar Rosso". Eppure,
"nonostante tutte le immersioni subacquee anche una 'semplice'
embolia polmonare diventerebbe critica a causa dell'assenza
nelle vicinanze di una camera iperbarica". Resta l'amarezza
perchè per Mattia, "felicissimo della vacanza", accusato un
forte malessere durante una escursione in barca, non ci sia
"stata nessuna possibilità di chiamare o di ricevere i
soccorsi". A questo aggiungono "una sottovalutazione del quadro
clinico iniziale" e "un errore di refertazione da parte dei
medici dell'ospedale generale governativo di Marsa Alam, che
hanno interpretato la TC senza intervenire poi su Mattia per
l'assenza di attrezzature, tenuto solamente in osservazione
mentre i sanitari stimavamo le più svariate patologie". Inutili
i tentativi di un trasferimento in un altro ospedale".
La famiglia Cossettini era giunta in vacanza in un villaggio
turistico il 2 gennaio scorso. Il piccolo durante la gita in
barca aveva perso i sensi per qualche attimo e, ripresosi, aveva
accusato un forte mal di testa. La visita nell' ambulatorio del
villaggio aveva ipotizzato un possibile colpo di sole ma poche
ore dopo il bambino aveva perso di nuovo conoscenza: a quel
punto erano stati allertati i paramedici che lo avevano
accompagnato d'urgenza al primo soccorso. Già in quel frangente
si era ipotizzata una morte per emorragia cerebrale.
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