"Dopo gli anni pandemici in cui si era registrata la riduzione della circolazione di qualsiasi tipo di microrganismo, oggi osserviamo un incremento dalle 4, fino alle 10 volte rispetto ai livelli pre-Covid o al biennio 2022-23 delle infezioni". Lo ha detto Tiziana Lazzarotto, direttrice scientifica Amcli e responsabile dell'Unità operativa complessa di Microbiologia dell'Irccs Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant'Orsola di Bologna nel corso del Congresso nazionale dell'Amcli a Rimini. "Da tutto il 2024 e ancora oggi - ha aggiunto Lazzarotto - registriamo percentuali di infezioni che raggiungono il 30%. Passare dallo 0,6% del biennio 2022-2023 a un 30% rappresenta un aumento davvero esponenziale. Anche i virus respiratori, sebbene l'influenza sia arrivata tardivamente con un picco a fine gennaio, hanno mostrato una forte azione patogena, con casi molto severi sia in pazienti fragili, sia in soggetti immunocompetenti e vaccinati".
Tra i virus emergenti, si registra un aumento dei casi di Zika e Oropouche, anche se in Italia non sono presenti i vettori tipici, localizzati nell'Amazzonia. Tuttavia, i viaggiatori possono introdurre questi virus Rna, che hanno subito mutazioni e riassortimenti genetici, rendendoli oggi più patogeni rispetto ai ceppi precedenti. I test effettuati mostrano che Zika e Oropouche si replicano nella placenta, infettando il neonato.
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