A scatenare i tumori potrebbero non essere soltanto meccanismi genetici, ossia mutazioni dannose che si accumulano nelle cellule: un articolo pubblicato sulla rivista Plos Biology, che vede come primo firmatario Sui Huang dell’Istituto statunitense per la Biologia dei Sistemi (Isb), propone di considerare altre ipotesi, con l’obiettivo di aprire nuove strade per la terapia e la prevenzione del cancro.
“Accettare l’idea che l'origine del cancro vada oltre il regno delle mutazioni genetiche aprirà nuove prospettive sul trattamento e la prevenzione”, dicono gli autori della ricerca. “Ciò rafforzerà le politiche di sanità pubblica volte a prevenire l'esposizione a fattori ambientali che possono promuovere il cancro - aggiungono – come additivi alimentari, plastiche e molte altre sostanze tossiche che alterano l’equilibrio dei tessuti dell’organismo”.
L’articolo sostiene che la teoria attuale, che vede nascere i tumori a partire da cellule diventate ‘fuori controllo’, mostra diverse contraddizioni: ad esempio, molti tumori non presentano mutazioni genetiche considerate dannose e, allo stesso tempo, mutazioni identificate come cancerogene possono manifestarsi in tessuti dell’organismo che sono invece sani.
Huang e colleghi propongono, dunque, una visione più ampia che includa meccanismi non genetici per spiegare l’origine del cancro: tra questi, potrebbero avere un ruolo le interruzioni nelle reti di regolazione genica, o i disturbi dovuti all’organizzazione di cellule e tessuti circostanti. Queste ipotesi alternative potrebbero stimolare nuovi studi ed esperimenti che facciano fare passi avanti nella comprensione dei processi chiave dei tumori.
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