Messo a punto un metodo che permette indurre la superconduttività, ossia l’incredibile capacità di far fluire liberamente la corrente elettrica in un materiale. La scoperta si deve al gruppo di Masahiro Naritsuka, del centro giapponese Riken, è pubblicata sulla rivista Nature Physics e potrebbe semplificare la produzione dei materiali necessari per le tecnologie quantistiche.
La superconduttività è un’incredibile proprietà che può emergere in alcuni materiali quando si trovano a temperature vicine allo zero assoluto, ossia a meno 270 gradi. In questi casi la corrente elettrica inizia a scorrere senza incontrare alcuna resistenza all'interno dei materiali e questo fenomeno potrebbe avere numerose applicazioni che spaziano dalla possibilità di avere cavi elettrici capaci di trasferire energia ovunque e senza dispersione ai treni a levitazione magnetica.
Finora, però, la superconduttività non è stata pienamente compresa dalla fisica e la si riesce a produrre solo a bassissime temperature, proprio per questo oggi le possibili applicazioni sono molto limitate e fra queste ci sono i computer quantistici.
Il nuovo studio dei ricercatori giapponesi ha però ora scoperto un nuovo metodo, molto semplice e per questo innovativo, per controllare (in alcuni materiali già usati da tempo) uno degli interruttori della superconduttività. Il materiale in questione è composto da strati ultrasottili (fogli spessi come un singolo atomo) di diseleniuro di niobio che vengono poggiati su un foglio di grafene.
Usando avanzatissime tecniche di nanofabbricazione, con una sorta di stampanti 3D a singoli atomi, e di microscopia a effetto tunnel i ricercatori hanno provato varie combinazioni nella sovrapposizione dei fogli e scoperto variando l’angolo di sovrapposizione se ne può regolare anche la superconduttività. L’angolo è dunque una sorta di manopola di regolazione per indurre le proprietà superconduttrici nel materiale.
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