Come rovinarsi la reputazione con una pessima idea: pensare di aver sconfitto per sempre l’invecchiamento e darne annuncio al mondo dalla cattedra di una prestigiosa società scientifica. E poi rivelare la ricetta: estratti di testicolo animale. E’ la storia vera dello ‘squinternato’ Charles Édouard Brown-Séquard raccontata da Silvia Bencivelli in ‘Tre colpi di genio e una pessima idea’ (Bollati Boringhieri, 192 pagine, 18 euro).
Neuroscienziato ed endocrinologo ante-litteram, quella di Charles Édouard Brown-Séquard fu una vita da romanzo: nato a Mauritius nel 1817, poco dopo la sconfitta di Napoleone, si ritrova ad essere francese con nazionalità inglese, orfano di padre e poco dopo anche di madre, con una cronica mancanza di soldi, un probabile disturbo psichiatrico, un carattere complicato e una sfrenata ambizione che lo porteranno a solcare l’oceano ben 66 volte. Brown-Séquard voleva fare il poeta ma si ritrova a studiare medicina, e a questa allora si dedica con passione fino a fare anche varie scoperte di rilievo sulla funzione del surrene e sulla struttura del sistema nervoso.
Faticosamente, riesce a farsi un nome e poi accumula cariche, riconoscimenti, premi, finché dopo i sessant’anni non ottiene finalmente la cittadinanza francese e quindi anche una cattedra prestigiosa a Parigi. Ed è a questo punto che, invece di godersi l’apice della carriera e di avviarsi alla pensione con serenità, ha la pessima idea. A credergli, inizialmente, non sono in pochi – persino Émile Zola e Louis Pasteur fanno uso del suo fluido portentoso – ma poi la scienza fa il suo corso, procede per vie sperimentali, e a prevalere è il ridicolo sul magico. Si decreta così la fine – ingiusta, in fondo – della reputazione di uno scienziato eccezionale, che Silvia Bencivelli ci riconsegna, vivido e irrequieto, in queste pagine.
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