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Nella Pompei dei dinosauri i fossili sepolti da frane

Nella Pompei dei dinosauri i fossili sepolti da frane

Non da eruzioni vulcaniche come si riteneva

05 novembre 2024, 10:29

di Benedetta Bianco

ANSACheck
Rappresentazione artistica di un piccolo dinosauro che protegge i suoi cuccioli dall 'aggressione di un mammifero (fonte: Alex Boersma) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione artistica di un piccolo dinosauro che protegge i suoi cuccioli dall 'aggressione di un mammifero (fonte: Alex Boersma) - RIPRODUZIONE RISERVATA

È stato sfatato il mito della 'Pompei dei dinosauri', come è stata soprannominata la formazione rocciosa Yxian, nel Nord-Est della Cina, che contiene fossili eccezionalmente ben conservati, al punto da essere completi di organi interni, piume, scaglie, pelliccia e contenuto dello stomaco. A preservarle così bene i fossili di dinosauri e altri animali non furono eruzioni vulcaniche improvvise, come si ipotizzava, ma eventi molto più comuni come frane e crolli di tane. Lo indica lo studio pubblicato sulla rivista dell'Accademia Nazionale delle Scienze americana, Pnas, guidato dall'Università sudafricana del Witwatersrand con l'Accademia cinese delle scienze, e nel quale sono state utilizzate nuove tecniche per datare i fossili in maniera molto più precisa.

Le scoperte fatte nella formazione Yxian hanno rivoluzionato la paleontologia e gli scavi compiuti a partire dagli anni '80 del secolo scorso sono probabilmente i più estesi mai realizzati, tanto da essere visibili persino dallo spazio. Per chiarire la sua origine, i ricercatori guidati da Scott MacLennan hanno analizzato minuscoli granelli di zircone presenti nei fossili e nelle rocce circostanti, misurando i rapporti esistenti tra uranio e piombo grazie a un nuovo metodo estremamente preciso: i risultati indicano che i fossili appartengono a un arco di tempo ristretto, inferiore a 93mila anni e che risale a circa 126 milioni di anni fa, durante il quale non avvennero catastrofiche eruzioni.

I resti trovati in Cina, infatti, non corrispondono a quelli degli sfortunati abitanti di Pompei ed Ercolano per molti aspetti. Ad esempio, cenere e lapilli avrebbero bruciato piume e pellicce, che si sono invece conservate, e gli animali non sono nella cosiddetta 'posizione del pugile', caratteristica delle vittime dell'eruzione del Vesuvio: molti sono, invece, con zampe e code infilate sotto o attorno al corpo, come se stessero dormendo.

Gli indizi puntano, dunque, verso improvvisi crolli di tane e verso le forti piogge. Ulteriori calcoli hanno infatti evidenziato che in quel periodo il clima è stato caratterizzato da una notevole umidità: le piogge avrebbero fatto accumulare molto rapidamente sedimenti, che avrebbero sepolto i resti eliminando l'ossigeno e sigillandoli fino ai giorni nostri.

Sulle possibili cause dei crolli ci sono al momento solo ipotesi: dinosauri di grandi dimensioni avrebbero potuto provocarle anche semplicemente camminando su aree di terreno sbagliate, e un clima piovoso avrebbe potuto contribuire a destabilizzare il suolo.

"Nella formazione Yxian sono state probabilmente fatte le scoperte di dinosauri più importanti degli ultimi 120 anni", dice Paul Olsen dell'Università americana della Columbia, co-autore dello studio. "Ma ciò che è stato ipotizzato su come si sono conservati questi fossili evidenzia un importante bias del pensiero umano, che consiste nell'attribuire cause straordinarie ad eventi ordinari di cui non comprendiamo l'origine. I fossili di Yxian - conclude Olsen - sono solo un'istantanea di morte quotidiana, in condizioni del tutto normali e in un tempo relativamente breve".

 

Scheletro di Psittacosauro ben conservato, trovato in Cina, nella fornazione Yixian (fonte: Jun Liu, Institute of Paleontology and Paleoanthropology, Chinese Academy of Sciences)

 

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