Lo Stadio Olimpico, il Tevere e San Pietro: è la prima immagine in arrivo da Pathfinder Heo di Iride, il primo satellite lanciato a gennaio 2025 come apripista della costellazione Iride, il programma per l’osservazione della Terra finanziato attraverso il Pnrr e coordinato dall’Agenzia Spaziale Europea con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana.
“Non è solo un’immagine di qualità ma un’immagine che dimostra la competenze di tutti quelli che hanno contribuito ad arrivare a questo momento", ha detto Simonetta Cheli, direttore dei programma di Osservazione della Terra dell'Agenzia Spaziale Europea.
L’immagine è stata scattata dal microsatellite, del peso di 65 chilogrammi, Heo Pathfinder il primo di un gruppo di 25 satelliti realizzati all’azienda Argotec di Torino e che saranno lanciati in questi mesi, altri 8 sono già pronti a essere lanciati entro l’anno, e nel complesso saranno 25 entro il 2026.
“Un’immagine che non è solo la foto di Roma ma rappresenta un sistema produttivo e industriale molto importante, che ha comportato grandi sfide”, ha commentato David Davino, Amministratore delegato di Argotec. L’immagine di Roma è in realtà un dettagli di una ‘striscia’ dell’Italia Centrale, lunga un centinaio di chilometri e larga una decina, a partire dalla città di Fano sulla costa adriatica, attraversando l’Appennino centrale, fino a raggiungere Roma e, circa 20 km più a sud, Ostia, sul litorale laziale. Immagine in cui è possibile osservare dettagli con una risoluzione di 2,66 metri, un dato tre volte superiore rispetto a quella attualmente disponibile per l’acquisizione sistematica sul territorio italiano.
Nel complesso Iride sarà una costellazione di famiglie di satelliti, 68 in totale di cui 25 della tipologia Heo, acronimo di Hawk for Earth Observation, nello spettro del visibile, e altre 5 serie di satelliti con strumenti di vario tipo, dai radar Sar a strumenti multispettrali e iperspettrali. Dati che copriranno tutto il pianeta ma focalizzandosi soprattutto sull’Italia per mettere a disposizione servizi alle autorità pubbliche locali e regionali per il monitoraggio della qualità dell’aria, della copertura del suolo, del clima e delle risorse idriche; per la mappatura dei movimenti del terreno (dovuti, ad esempio, a vulcani, terremoti o subsidenza) e per i servizi di emergenza e sicurezza.
“Questo di oggi è il primo straordinario passo verso l’inizio dell’operatività di Iride e dimostra la capacità del nostro tessuto industriale”, ha concluso Francesco Longo, direttore Osservazione della Terra e Operazioni dell’Asi. Un piano ambizioso, unico nel panorama internazionale e nato grazie a un budget di 1,1 miliardi di euro, provenienti per gran parte dai fondi del Pnrr e che ha coinvolto oltre 70 aziende distribuite sul territorio italiano.
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