Ad una settimana dal Natale continua l'avanzata del caro spesa per le famiglie italiane. È infatti aumentata del 9,2%, su base annua, la spesa per i consumi alimentari domestici nei primi nove mesi dell'anno, a fronte di un carrello sempre più povero nei volumi.
A sottolinearlo è il nuovo Report sugli acquisti domestici di Ismea, l'Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, elaborato sulla base dei dati aggiornati a settembre dell'Osservatorio condotto assieme a NielsenIQ.
Parliamo, osserva Ismea nel report, "di un aggravio per le famiglie di oltre sette miliardi di euro solo nei primi nove mesi del 2023 a fronte di un carrello più leggero, con una riduzione delle quantità acquistate di quasi tutte le referenze.
Se si considera anche il 2022, il maggior esborso a carico del consumatore è stimato a oltre 13 miliardi, con alcuni prodotti di base come pane, pasta, latte e conserve di pomodoro, rincarati mediamente di oltre il 20% (punte del 32% per la pasta di semola e del 29% per le conserve di pomodoro)".
La spesa aumenta in tutti comparti alimentari. A guidare gli incrementi, l'olio extra vergine di oliva, con un più 30%, le uova (+17%), il latte e derivati (+14,8%), i derivati dei cereali (+13,9%). Seguono gli ortaggi freschi e trasformati (+9,4%) e le carni (+7,6%).
Tra le tipologie di famiglie acquirenti, sono quelle con figli piccoli e adolescenti a incontrare le maggiori difficoltà economiche.
Mentre, tra i canali distributivi, il supermercato resta quello predominante con il 40% di share e con un fatturato a +9,8% su base annua.
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