Presentare "rapidamente" una
proposta di modifica del piano pluriennale per gli stock ittici
nel Mediterraneo occidentale, per adattate la legislazione ai
dati scientifici più recenti. A chiederlo alla Commissione
europea saranno lunedì le delegazioni di Italia, Francia e
Spagna sollevando la questione tra le discussioni 'varie ed
eventuali' al Consiglio Ue Agrifish che si terrà a Bruxelles.
Dopo cinque anni di attuazione del piano - sottolineano le
tre delegazioni, stando ai documenti preparatori del Consiglio -
"il settore della pesca nel Mediterraneo occidentale ha compiuto
sforzi significativi per raggiungere gli obiettivi del piano",
rivelando "alcune carenze che rendono difficile il rispetto
delle sue disposizioni". Da qui la richiesta di modifiche "per
aumentarne l'efficienza come strumento di gestione della pesca
nel Mediterraneo", si legge. Nella sostanza, le modifiche
evocate dai tre Paesi riguarderanno la necessità di tenere conto
della "natura mista della pesca in quest'area" e di garantire
"maggiore certezza giuridica e prevedibilità economica agli
operatori", ad esempio includendo strumenti "stabilizzatori" che
richiedano riduzioni e aumenti dei giorni limitati al 20% o
introducendo "flessibilità interannuale".
Insieme a Cipro, Croazia, Francia, Grecia, Malta, Portogallo,
Slovenia e Spagna, il governo di Roma promuoverà inoltre una
discussione sulla necessità di preparazione e risposta ai
risposta all'aumento dei rischi dei cambiamenti climatici nella
regione del Mediterraneo, sulla base dell'ultimo confronto tra i
ministri dei nove Paesi al vertice Med9 di Cipro.
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