Va allo chef Filippo La Mantia il
'Premio Artusi 2024'. Il riconoscimento gli verrà consegnato
sabato 19 ottobre a Casa Artusi, a Forlimpopoli, nel Forlivese,
"per il suo grande impegno - spiegano gli organizzatori del
Premio - volto a mettere al centro la cucina come veicolo di
pace, solidarietà e tolleranza, con particolare riferimento al
mondo delle carceri italiane".
Alla cerimonia saranno presenti, tra gli altri, Milena
Garavini, sindaca di Forlimpopoli; Laila Tentoni, presidente di
Casa Artusi; Sandro Gallo, referente Associazione
Prisonfelloship dell'Emilia-Romagna; Lia Benvenuti, direttrice
dell'agenzia formativa di Forlì-Cesena Technè; Roberto
Morgantini, fondatore delle cucine popolari di Bologna. A
coordinare l'evento Andrea Segrè del Comitato Scientifico Casa
Artusi e docente dell'Università di Bologna mentre sarà,
l'assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini a consegnare il
Premio al celebre chef. La Mantia è protagonista del progetto
"L'altra cucina, per un pranzo d'amore", organizzato assieme a
Prison Fellowship e dedicato a portare nelle carceri la
valorizzazione della cucina, della sua biodiversità e della
convivialità nel rispetto dell'essere umano privato della
libertà.
Dal 1997 la Città di Forlimpopoli, in onore del concittadino
Pellegrino Artusi, autore de 'La scienza in cucina e l'arte di
mangiar bene' assegna un Premio ad un personaggio che, a
qualsiasi titolo, si sia distinto per il contributo dato alla
riflessione sui rapporti fra uomo e cibo. Prima di La Mantia,
hanno ricevuto il riconoscimento: PizzaAut (2023), Pupi Avati
(2022), Comunità Sant'Egidio (2021), Paolo Lopriore e Rosa
Soriano (2020), Lidia Bastianich (2019), Josè Graziano da Silva
(2019), Antonio Citterio (2017), Carlo Petrini (2016), Alberto
Alessi (2015), Enzo Bianchi (2014), Mary ann Esposito (2013),
Andrea Segrè (2012), Oscar Farinetti (2011), Don Luigi Ciotti
(2010), (Serge Latouche) (2009).
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