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Funghi coltivati in ripresa dopo la muffa killer, salvo il Natale

Funghi coltivati in ripresa dopo la muffa killer, salvo il Natale

Associazione Italiana Fungicoltori, produzione giù fino al 70%

ROMA, 28 ottobre 2024, 11:31

Redazione ANSA

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Sono salve le produzioni di funghi coltivati per le feste di Natale, il periodo dell'anno con il picco di vendite. La crisi, infatti, che ha caratterizzato questa estate il comparto, sembra volgere al termine. Colpa del substrato 'malato', il terriccio in cui le spore germinano e quindi il micelio cresce, dove la muffa verde 'trichoderma' ha tagliato la produzione per qualche mese fino al 70% a livello nazionale, con aumenti alla produzione di 40 centesimi al chilo.
    E a farne le spese sono stati sopratutto gli champignon. A fare il punto con l'ANSA è il presidente Aif, Associazione Italiana Fungicoltori, Andrea Pardo. La produzione totale italiana è di 70mila tonnellate, di cui il 70% va al fresco e IV gamma, il resto all'industria che, essendo un mercato deficitario, importa il suo fabbisogno principalmente dalla Polonia.
    "Quest'anno molti produttori hanno segnalato una riduzione significativa dei volumi di raccolta", spiega il presidente, denunciando una mancanza di funghi sufficienti per soddisfare la domanda che rischia di portare ad un aumento dei prezzi nella prossima stagione. La diffusione della muffa ha costretto a misure onerose per gli alti scarti di terreno di coltivazione non produttivo, con un conseguente aumento dei costi. Lo sa bene Federico Magnani della Fungar, azienda di Coriano specializzata nella produzione di funghi, che con altre 6 aziende fa parte dell'Organizzazione dei Produttori 'Funghi delle terre di Romagna'. "La muffa verde ha tagliato la nostra produzione di questa estate del 50% - spiega Magnani - ma il problema del terriccio malato ha coinvolto le ditte fornitrici di tutta Europa". Una malattia insidiosa, perchè non si vede finchè il substrato non è messo a dimora, poi è troppo tardi e si deve buttare tutto. "Danni che le ditte ci hanno riconosciuto - sottolinea Magnani - ma i problemi dei costi fissi a nostro carico sono rimasti, dal trasporto, alla torba, all'energia elettrica, allo smaltimento del terriccio infetto, alla conseguente sanificazion. Dal mese di ottobre la situazione è migliorata e in vista di dicembre, tutto ci lascia ben sperare".
   
   

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