Misure politiche per aiutare il
settore vitivinicolo dell'Ue ad adattarsi alle nuove condizioni
di mercato, sia in termini di potenziale produttivo che di
creazione di nuove opportunità commerciali: a chiederle il
gruppo di alto livello sul vino che si è riunito ieri per la
prima volta a Bruxelles sotto la guida della Commissione
europea.
Annunciato da Palazzo Berlaymont a giugno, il gruppo si
riunirà altre due volte a ottobre e novembre nell'ottica di
arrivare a dicembre ad adottare delle conclusioni che forniranno
un contributo alla riflessione sulla futura Pac post 2027. Dopo
una sessione mattutina con le organizzazioni delle parti
interessate (8 rappresentanti del settore vinicolo, in
rappresentanza di regioni vinicole, produttori, viticoltori,
cooperative e vino biologico), si è tenuta una riunione con i
rappresentanti degli Stati membri che hanno avuto una prima
discussione sulle principali questioni sollevate dalle parti
interessate.
Stando a quanto riferito da un portavoce dell'esecutivo
europeo, c'è stato "ampio consenso" tra parti interessate e
Stati membri sulla diagnosi dei problemi strutturali che
affliggono il settore, alimentati da "una riduzione del consumo
di vino in tutto il mondo, dai cambiamenti nella domanda dei
consumatori e dalle sfide sul lato dell'offerta dovute al
cambiamento climatico e all'aumento dei costi di input". Ci sono
state dunque "forti richieste di misure politiche" per aiutare
il settore. Questioni che saranno approfondite nelle prossime
due riunioni.
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