Un'opera di 150 pagine racconta la storia della gastronomia romagnola attraverso oltre 200 menu della ristorazione, dalla fine dell'Ottocento ai giorni nostri.
E' 'La Romagna dei ristoranti: storie di menù' (Edizioni Moderna-Ravenna), un progetto reso possibile grazie alla collaborazione tra Menù Associati, Associazione Internazionale Menù Storici e CheftoChef emiliaromagnacuochi. Il volume è il risultato del lavoro di Maurizio Campiverdi, gourmet, collezionista di menù e presidente di 'Menù Associati' fin dalla fondazione, e Franco Chiarini, fondatore di CheftoChef di cui è stato segretario generale negli anni della nascita dell'Associazione, così come per Menù Associati.
Il volume (32 euro) inaugura una collana che proseguirà con un nuovo inedito dedicato all'Emilia e comprende una carrellata delle diverse tipologie di ristorazione, dalle prime pensioncine della Riviera ai Grand Hotel, dalle trattorie di campagna alla grande ristorazione delle colline romagnole, fino alla cucina delle città nelle sue diverse espressioni sia di tradizione sia di evoluzione rispetto alle correnti culturali internazionali.
L'opera rende anche omaggio a quel cenacolo Ais di sommelier che nel secondo dopoguerra hanno fondato la grande ristorazione romagnola. Alcuni di loro sono stati intervistati qualche anno fa da Igles Corelli, per sottolineare i loro rapporti con "il maestro" Gualtiero Marchesi e "il filosofo del vino" Luigi Veronelli, che avevano intensi rapporti in particolare con Silverio Cineri, Gianfranco Bolognesi e Paolo Teverini. Il volume comprende capitoli suddivisi per aree geografiche della Romagna, alcuni dei quali dedicati alla struttura del menù e al suo rapporto con le ricette dei singoli piatti. Attenzione anche ai vini, la cui storia più riconoscibile nasce con le prime etichette del secondo dopoguerra.
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